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Torino, deve assistere il figlio di 6 anni con un tumore: alla madre l’Inps non rinnova il congedo dal lavoro

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Una storia triste, che lascia sgomenti. Perché al dolore di una madre per la salute del figlio si aggiunge l’indifferenza della burocrazia. Un bambino di appena 6 anni sta lottando contro un tumore e alla madre l’Inps non rinnova il congedo dal lavoro.

La vicenda, salita alla ribalta delle cronache nazionali, ha per protagonista una mamma che vive in provincia di Torino. Due anni fa al bimbo più piccolo è stato diagnosticato un tumore all’età di quattro anni. Un neuroblastoma al quarto stadio che porta nel corpo del piccolo la presenza diffusa di numerose metastasi.

Un calvario cominciato quando la donna e suo marito si sono presentati all’ospedale Regina Margherita di Torino perché il bambino lamentava un dolore alla gamba.

Da quando gli è stata riconosciuta la malattia dal luglio 2023, il piccolo ha affrontato “sei cicli di chemio, un intervento chirurgico, una raccolta di cellule staminali, due autotrapianti di midollo, dodici radioterapie, con sei mesi di immunoterapia davanti, tanto che non va a scuola perché immunodepresso e gli faccio da maestra e devo anche vivere l’odissea del mio congedo straordinario da lavoro”, ha raccontato la donna a Repubblica.

Poiché immunodepresso, il piccolo non può frequentare la scuola e la mamma si è persino reinventata insegnante per evitare che suo figlio resti indietro rispetto ai suoi coetanei. Ma ora, a causa di un’estenuante lotta con la burocrazia, l’Inps non le ha rinnovato il congedo dal lavoro. 

Il permesso che l’autorizza a stare a casa con il suo bimbo è scaduto a ottobre, così come il certificato di disabilità del figlio.

“Ho la fortuna di lavorare con persone comprensive altrimenti cosa avrei dovuto fare? Licenziarmi e restare senza reddito?”, domanda la mamma di 44 anni. 

Il problema è di tipo burocratico. All’inizio la pratica è stata gestita da un’assistente sociale dell’ospedale torinese. Finché, un anno dopo, hanno dovuto fare il rinnovo direttamente con l’Inps. Avviate le pratiche, sono partite le mail di sollecito sia per il congedo che per il certificato di disabilità. L’Istituto di previdenza aveva fissato un visita il 24 ottobre, ma il piccolo – racconta la donna –  “stava facendo la radioterapia. Non è bastato il certificato, ho dovuto spiegare anche che è immunodepresso, motivo per cui non va a scuola, e deve quindi evitare le sale d’attesa”.

Dura la risposta dell’Inps, racconta la mamma. “Mi hanno risposto che la sala d’attesa non è ‘una sala giochi’ e che stavano erogando un accompagnamento senza aver mai visto mio figlio. Il certificato è necessario per il congedo, e così ora è tutto bloccato. Intanto, la donna deve rimanere a casa col bambino, e presto ricominceranno i ricoveri in ospedale. L’intera famiglia ha ora cambiato casa: “Ora abbiamo deciso di trasferirci” in un’altra città “per essere più vicini all’ospedale. Speriamo che nostro figlio possa tornare a scuola. Ma con tutte queste difficoltà, almeno la burocrazia dovrebbe venirci incontro”.

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Redazione Nazionale

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