Pubblicato il 23 Dicembre 2021
Affetto da un raro tumore cardiaco fetale, che non gli avrebbe permesso di respirare appena al mondo, un neonato è stato intubato quando era attaccato alla placenta della mamma e operato durante il parto.
Affetto da un raro tumore cardiaco fetale, che non gli avrebbe permesso di respirare appena al mondo, un neonato è stato intubato quando era attaccato alla placenta della mamma e operato durante il parto.
La speciale tecnica, denominata Exit, è stata eseguita all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino e ha salvato il piccolo paziente, che ha iniziato ad alimentarsi col latte della madre.
Un ‘miracolo’ di Natale, reso possibile dal gioco di squadra dell’équipe intervenuta, che fa della Città della Salute uno dei pochi centri in grado di trattare in modo adeguato anche i pazienti che escono dai percorsi di cura ordinari. La massa tumorale occupava quasi tutto il torace e avrebbe quindi impedito ai polmoni di espandersi e al neonato di respirare. L’unica possibilità di salvarlo neonato era quella di asportare il tumore, potenzialmente fatale, alla nascita. In una lotta contro il tempo, nelle due settimane precedenti la nascita la mamma è stata ricoverata e sottoposta a innovative terapie per correggere lo scompenso fetale.
È stato così possibile arrivare a 33 settimane. L’intervento è stato effettuato presso le sale operatorie dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, per l’occasione riadattato alle esigenze ostetriche. Dopo l’intervento di taglio cesareo il neonato, 1,9 chili di peso, è stato trasferito nella sala attigua e sottoposto al delicato intervento cardiochirurgico per l’asportazione totale in sternotomia mediana del teratoma pericardico di 7.5 cm. L’équipe multidisciplinare, composta da diverse decine di persone, ha portato a termine con successo un difficilissimo percorso terapeutico – assistenziale, permettendo al neonato, altrimenti senza alcuna speranza di sopravvivenza, una vita praticamente normale.