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Torino, prese a pugni un pusher senegalese durante l’arresto: poliziotto a processo

Pubblicato il 3 Luglio 2021

Chiesto il rinvio a giudizio per l‘agente della Squadra Mobile accusato di aver preso a pugni un pusher senegalese durante l’arresto, lo scorso 11 marzo a Torino. Il poliziotto era stato colto dagli occhi elettronici delle telecamere di sorveglianza di una banca mentre, nel cortile del supermercato Borello, tra corso Racconigi e corso Francia, prendeva a pugni lo spacciatore 45enne, che aveva appena venduto due dosi di eroina ad un giovane.

A denunciare il fatto ai carabinieri uno studente, che passava di lì per caso ha assistito alla scena. Lo spacciatore non ha denunciato, anche dopo la condanna per spaccio. Solo dopo esser stato messo davanti ai filmati che inchiodano il suo aggressore ammette il fatto, spiegando di non aver reagito perché: in Italia funziona così”. Ma il fatto è ben lontano dalla legalità e dai compiti che dovrebbe avere chi la legge la deve far rispettare.

Il poliziotto, sentito dagli inquirenti, ha fatto delle ammissioni, tentando anche di giustificarsi. “Ero stressato dal lavoro e ho fatto un errore”, ha detto al titolare dell’inchiesta, il pm Francesco Pelosi. La sua carriera, finora impeccabile, corre il serio rischio di andare in fumo. Per lui ieri è stato chiesto il rinvio a giudizio, con le accuse di “abuso di autorità contro arrestati e abuso d’ufficio”.

Salvi invece i due agenti che erano con lui e tenevano fermo il pusher. Per loro è stata chiesta l’archiviazione, in quanto avrebbero immobilizzato lo spacciatore solo per arrestarlo e soprattutto avrebbero tentato di calmare il collega.

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