Pubblicato il 27 Ottobre 2024
“Spero che li prendano tutti e che scontino pene severe. Quello che hanno fatto è orribile, mia figlia non è più lei”. A parlare è il padre di una ragazza 26enne trascinata e stuprata lo scorso 15 ottobre dal branco dentro il rudere dell’ex Club 84 a Torino.
Il padre al Corriere della Sera ha raccontato che “dopo la violenza sessuale sua figlia piange e non parla, le hanno rovinato la vita”, dice. La ragazza ha subito una violenza sessuale di gruppo, avvenuta la scorsa settimana nell’area del parco del Valentino; la giovane ha riconosciuto nelle foto segnaletiche due aggressori e per la vicenda ci sono già due sospettati.
L’incubo per la giovane è piombato la sera del 15 ottobre: Nella denuncia presentata al commissariato San Paolo, la ragazza di origine peruviana ha raccontato che stava cercando un bancomat quando un giovane di circa 18 anni si è offerto di aiutarla. Poco dopo l’aggressione: il giovane le ha strappato il cellulare dalle mani, lei lo ha rincorso ma è stata attirata nel tranello infame.
La giovane ha inseguito il giovane fino al rudere dove altri ragazzi l’hanno poi bloccata e trascinata su un materasso. La 26enne è stata poi ritrovata seminuda e trasportata in ospedale, dove ha denunciato la violenza.
Il riconoscimento, ci sono due sospettati
“L’altro giorno siamo andati nell’ex discoteca con la polizia. C’erano sei o sette uomini, li hanno portati via tutti e mia figlia ha riconosciuto due degli stupratori”, ha rivelato il padre della 26enne, che poi dice: “Io da quando sono arrivato in Italia ho lavorato per 25 anni in fabbrica per dare ai miei figli un futuro migliore del mio. Mi chiedo come è possibile che una ragazza esca di casa è possa rischiare di subire quello che ha subito mia figlia?”.