A Torino è stata trovata senza vita nel marzo del 2021 in un alloggio alla periferia della città.
La storia di Solina, la giovane di origini albanesi, sfruttata da un gruppo di connazionali che gestiva un giro di prostituzione nel capoluogo piemontese, è emersa dopo l’operazione della squadra mobile di Torino denominata Mariposa.
Quella che la scorsa settimana ha permesso cinque arresti per reati che vanno dalla rapina al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sedici le persone indagate, tra cui il compagno della 21enne.
Per la procura di Torino, così come riportato dal quotidiano La Stampa e ripreso dall’Ansa, la ragazza potrebbe essere stata indotta al suicidio.
L’operazione che ha portato allo smantellamento della rete ha avuto origine nel maggio 2022 da una rapina ai danni di una prostituta albanese.
Le indagini hanno rivelato un sistema criminale che coinvolgeva giovani donne costrette a prostituirsi in zone specifiche della città come Barriera Nizza e Madonna di Campagna.
Le vittime, tutte di nazionalità albanese, secondo quanto ricostruito, subivano continue vessazioni fisiche e psicologiche. Le donne erano obbligate a consegnare l’intero guadagno ai propri sfruttatori e versavano in condizioni di totale assoggettamento, mantenuto anche attraverso legami sentimentali manipolatori.
Tra di loro c’era Sonila, trovata morta nel bagno di un piccolo alloggio in cui viveva con il compagno e il suo bimbo di due anni.
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