Era il mese di gennaio 2022 quando Adalgisa Gamba uccise il figlio di appena due anni a Torre del Greco, in provincia di Napoli. La donna fu sorpresa in riva al mare col corpicino ormai senza vita del figlio e, secondo i periti nominati dalla prima sezione penale della Corte di Assise di Napoli, si sarebbe uccisa se non fosse stata fermata.
Come riporta Fanpage la nuova perizia porta la firma dei professori Giuseppe Sartori, Pietro Pietrini e Stefano Ferracuti e sarà discussa nella prossima udienza durante il processo a carico di Adalgisa Gamba mercoledì 15 maggio.
I tragici fatti si svolsero il 2 gennaio 2022, quando la donna fu ritrovata vicino al mare con in braccio il figlio senza vita. Un gesto folle, scatenato dalla convinzione che il bimbo fosse autistico, una diagnosi che in realtà non era mai stata accertata e alla quale la donna era giunta alla conclusione autonomamente e senza alcuna prova scientifica o conferma medica dopo aver letto alcuni articoli su Internet. Secondo gli inquirenti sarebbe stato proprio questo il motivo che avrebbe spinto la donna a compiere quel tragico delitto, tesi in un certo senso avvalorata dai messaggi choc ritrovati sul suo cellulare.
La signora Gamba fu già sottoposta ad una prima perizia psichiatrica, che la giudicò “incapace di intendere e di volere” ma in grado di sostenere il processo a suo carico. I professori, che hanno firmato la perizia, ritengono che l’imputata “mantiene un grado di pericolosità sociale che non può essere considerato elevato”. Inoltre secondo loro la sua situazione non richiederebbe l’internamento in una REMS (Residenza per l’Esecuzione di Misure di Sicurezza), ma potrebbe essere gestita dal Dipartimento di Salute Mentale del territorio.
I periti concludono che, dopo il tragico gesto, la donna con ogni probabilità si sarebbe suicidata e non sarebbe riuscita a portare a termine il suo insano intento solo perché fu bloccata per tempo.
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