Pubblicato il 24 Aprile 2024
Sarebbe stato orribilmente torturato prima di morire Giulio Regeni: questo è quanto è stato riscontrato dal medico legale Vittorio Finaschi, consulente della Procura di Roma nel processo a carico dei quattro 007 egiziani accusati di sequestro di persona e di omicidio del ricercatore friulano, che si celebra davanti alla corte d’Assise. Finaschi il 6 febbraio 2016 aveva effettuato l’autopsia sul corpo di Regeni, ritrovato morto sulla strada che porta da Il Cairo ad Alessandria.
Le orribili torture a Giulio Regeni
Finaschi nel suo intervento ha affermato che sul corpo di Regeni sono state ritrovate ferite compatibili con pugni, calci, mazze e bruciature di sigarette, torture che purtroppo sono molto diffuse tra le forze dell’ordine egiziane. Il medico ha infatti aggiunto che in Egitto negli ultimi anni sono stati pubblicati due lavori scientifici sulla tortura.
Un primo studio ha riscontrato 140 casi di torture su persone arrestate e torturate con pugni, calci, mazze, trascinamento del corpo, bruciature, ammanettamento di polsi e caviglie e addirittura l’uso di un pettine chiodato. Un secondo studio condotto su 367 casi di torture, verificatesi tra il 2009 e il 2010 in Egitto, ha evidenziato violenze sui detenuti riscontrate anche sul corpo di Regeni, come le bastonate sui piedi fino alla frattura di tutte le ossa.
Gli egiziani hanno attribuito la morte al ricercatore veneto ad un ematoma che ha compromesso il cervello provocandogli la morte. Una tesi smentita dal medico, il quale ha aggiunto che in Egitto gli esami sul suo corpo sono stati approssimativi e incompleti.
La richiesta dell’avvocato Alessandra Ballerini
Prima dell’udienza l’avvocato della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, ha lanciato un appello chiedendo che una parte del processo si svolga a porte chiuse. Saranno infatti mostrate le orribili immagini del corpo di Giulio straziato e torturato, una visione da evitare a parenti e amici. Per rispetto e per la dignità di Giulio e della famiglia Regeni l’avvocato ha quindi chiesto di non divulgare quelle immagini. Il minimo per rendere onore a Giulio Regeni, al quale deve essere resa ancora giustizia come chiesto anche dal presidente Mattarella.