Pubblicato il 2 Agosto 2023
Il collegio della VII sezione del Tribunale civile di Roma ha respinto l’appello della conduttrice tv. Condannandola pure al pagamento delle spese legali, una misura questa molto significativa.
La comunicazione è già stata inoltrata ai rispettivi avvocati: Antonio Conte e Laura Matteucci per Totti, Alessandro Simeone e Pompilia Rossi per Blasi, riferisce il Corriere.
Il ricorso contro la decisione che stabiliva il compossesso dei preziosi orologi svizzeri (in attesa di accertarne la proprietà con altra causa), conteneva quattro punti. Ilary voleva che fossero assegnati a lei soltanto, in quanto regali dell’ex marito, sosteneva di averne presi giusto un paio, massimo quattro; denunciava la sparizione di altre borse, scarpe e costosi gioielli di cui non si era accorta prima; chiedeva che le spese, al momento compensate, fossero invece accollate del tutto a Francesco.
L’appello è stato ritenuto infondato. I Rolex non le sono stati assegnati in via esclusiva, al contrario, il Tribunale le ha ordinato di eseguire l’ordine, ovvero di riportarli in un luogo sicuro accessibile a entrambi i coniugi, in una cassetta di sicurezza cointestata, così come quella da cui la showgirl li aveva prelevati di nascosto a metà giugno 2022 (quasi un mese prima del doppio comunicato di separazione datato 11 luglio).
Quelli erano e quelli deve riconsegnare.
Se qualcuno mancasse, dovrebbe spiegare perché e che fine ha fatto. Un bel problema. Tenendo conto che il Capitano ha presentato tutte le fatture di pagamento rilasciate da concessionari Rolex ufficiali. Almeno di 7/8 pezzi.
Ma secondo fonti a lui vicine, pare che nella cassetta di sicurezza ce ne fossero almeno 10, forse 15, nemmeno lui se lo ricorda.
Comunque sia, Ilary Blasi non può continuare a tenerli per sé. E a quel punto, con gli orologi davanti agli occhi, i conti saranno presto fatti. Se qualcuno sarà effettivamente sparito, Totti si regolerà di conseguenza.
La causa davanti al giudice Frettoni è durata mesi, dal 15 ottobre al primo giugno, quindi la ricorrente aveva tutto il tempo per accorgersi se le mancavano altri oggetti di valore. Peraltro scarpe, borse e gioielleria non erano mai usciti dalla villa dell’Eur. Non c’è stato quel che tecnicamente di chiama spoglio. Totti li aveva soltanto nascosti per ripicca in ripostigli, armadi e mansarde e alla prima udienza aveva spiegato dove e come riprenderli. Successivi reclami generici non sono stati ammessi.
Se Ilary non era stata soddisfatta della decisione di primo grado (ma il suo avvocato aveva parlato di vittoria), figuriamoci di questa. Che arriva dopo la sconfitta nel caso Longarina: oltre ad aver dovuto restituire il centro sportivo, sua sorella Silvia Blasi deve alla famiglia Totti circa 190 mila euro per canoni di affitto non pagati.