Pubblicato il 5 Settembre 2023
11 anni fa, il 31 gennaio 2012, ci fu il tragico naufragio della Costa Concordia in cui morirono 32 persone e altre 110 rimasero ferite. A bordo della nave c’era anche Angela Familari con suo marito e la bambina piccola, una delle superstiti di quella tragedia, e da allora il mare non lo vuole sentire neanche nominare.
Le paure dopo il disastro della Concordia
Angela, 43 anni, personal trainer e consulente di immagine a Roma, in questi anni ha dovuto convivere con quei drammatici momenti della tragedia della Concordia che non ha ancora cancellato.
Era talmente traumatizzata che il mare non voleva vederlo neanche col binocolo, infatti mandava le sue due figlie in vacanza con il padre e con la zia.
Quest’anno aveva deciso di affrontare definitivamente le sue paure e di solcare nuovamente il mare partendo su una nave alla volta di Marsa Alam, una località balneare egiziana.
Doveva essere un nuovo inizio per Angela, che con entusiasmo ha postato alcune foto che la ritraevano felice e sorridente in viaggio su una nave, aggiungendo questo commento su Facebook: “La mia prima imbarcazione dalla notte della concordia. Finalmente ho riaffrontato il mare dopo quasi 11 lunghi anni. Egitto 2023.
Ringrazio Tito Moto per essere stato una guida superattenta nel farmi riaffrontare il mare che era rimasto per me simbolo di morte e ad oggi dopo queste splendide esperienze mi ha ricompensato con emozioni che porterò per sempre con me nel cuore. Grazie”.
Il drammatico ricordo del naufragio della Costa Concordia
Angela, intervistata dal Corriere della Sera, ha ripercorso quei terrificanti momenti a bordo della Costa Concordia, dove si era imbarcata per partecipare al concorso “Professione Look Maker”, quando pensava che sarebbe morta: “Quel giorno ho temuto di non farcela. Ricordo che ero in cabina con mia figlia di appena un anno e con quello che allora era mio marito”.
Ha raccontato che ci fu un urto fortissimo, poi il caos: “L’urto fu fortissimo, la bambina fu sbalzata fuori dalla culla e io finii contro la porta del balcone. Sentivamo l’allarme che diceva di tenersi pronti a evacuare il ponte 4, la gente correva per i corridoi e per le scale. Nella fretta, la bimba mi cadde e si ruppe il dentino davanti. Il suo viso si riempì di sangue”.
Fortunatamente riuscì a salire a bordo dell’ultima scialuppa insieme alla figlia: “Non dimenticherò mai il ragazzo con la divisa che ci ha accolte a terra con un abbraccio e una coperta. ‘Siete salve‘ disse”.
Le figlie vittime di un’intossicazione alimentare
Come lei stessa ha raccontato, questo viaggio dove essere un nuovo inizio per cancellare definitivamente la paura del mare, ma la vacanza si è trasformata nuovamente in un incubo, anche se questa volta il mare c’entra poco.
“Il viaggio in Egitto – ha spiegato la donna – l’ho pagato con i risparmi messi da parte negli ultimi anni. Insieme alle mie figlie ho voluto anche la mia migliore amica e il suo bambino di 12 anni, volevo ringraziarla per avermi aiutato in uno dei periodi più bui della mia vita. Ha accolto subito l’invito a partire con noi e a starmi vicino nella mia missione”.
Tutto sembrava filare liscio, fino ad una cena beduina dove le sue due figlie sono state colpite da un’intossicazione alimentare. “Sono riuscita a fare solo un’escursione – ha raccontato Angela – e durante il primo tour nel deserto, era prevista una cena beduina e i bambini hanno mangiato qualcosa che ha fatto loro male. Non so se per colpa del cibo o dell’acqua non imbottigliata, fatto sta che il primo a stare male il giorno seguente, è stato il figlio della mia amica”.
Una volta tornata a casa Angela ha chiesto un risarcimento materiale e morale e ancora una volta la sua vacanza si è trasformata in un incubo ad occhi aperti.
Foto: profilo Facebook Angela Familari