A distanza di poche ore si sono verificate due tragedie nelle acque del mar Mediterraneo, non lontano dalle coste italiane. A circa un centinaio di metri dalle coste della Calabria è stato segnalato il ribaltamento di un barchino a vela dove c’erano almeno 50 persone, mentre altri 51 migranti a bordo di un’imbarcazione di legno in difficoltà sono stati soccorsi dalla nave Nadir al largo della Libia a sud di Lampedusa, e secondo quanto riferito dalla Ong ResqShip, 10 di loro sarebbero morti.
L’imbarcazione al largo della Calabria è stata soccorsa da un mercantile, che ha messo in salvo i 12 superstiti, tra i quali una donna incinta, poi approdato a Roccella Ionica. In porto è arrivato purtroppo il corpo di una donna ormai senza vita, dopo essere finita in mare. I profughi hanno raccontato di essere partiti da un porto della Turchia.
Sulla barca soccorsa al largo di Lampedusa invece sono state ritrovate morte 10 persone nel ponte inferiore che era completamente allagato. L’imbarcazione è stata traghettata verso Lampedusa e l’equipaggio della Ong ha evacuato i superstiti, tra i quali due che avevano perso conoscenza e che sono stati liberati con l’aiuto di un’ascia.
ResqShip tramite X ha fatto sapere che le persone tratte in salvo stanno ricevendo le cure mediche necessarie e sono in attesa di un’evacuazione di emergenza. “Il nostro pensiero va alle loro famiglie. Siamo arrabbiati e tristi” – ha concluso la Ong.
Lampedusa, solo questa notte, ha visto sbarcare 173 migranti dopo che la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza hanno soccorso ben 3 imbarcazioni in difficoltà. Sulla prima c’erano 103 provenienti da Zawia, in Libia. Sempre dalla Libia provenivano altri 27 migranti, stipati su un barchino di 6 metri. Infine altri 43 migranti viaggiavano su un barchino di 9 metri, partito sempre dalla Libia.
I superstiti sono stati portati all’hotspot di Contrada Imbriacola, dove ci sono già altre 308 persone e 150 di loro saranno trasferite a Porto Empedocle.
Intanto dalla Bbc arrivano accuse pesantissime alla Guardia Costiera greca che, in 3 anni, avrebbe fatto morire volontariamente decine di migranti nel Mediterraneo. Alcuni di loro sarebbero stati addirittura gettati in acqua volontariamente, come riferiscono i testimoni intervistati dall’emittente televisiva britannica.
Altre 40 persone sarebbe invece state costrette a lasciare le acque territoriali greche e riprendere la via del mare, dopo aver raggiunto le isole della Grecia. La Bbc ha analizzato vari incidenti avvenuti tra il maggio del 2020 e il maggio del 2023, che avrebbero provocato almeno 13 morti. Sarebbero almeno 4 i casi confermati da testimoni oculari e in 5 casi i migranti sarebbero stati gettati a mare dalle autorità greche.
In altri casi addirittura, sempre secondo le testimonianze rilasciate alla Bbc da profughi, sarebbero stati caricati su zattere gonfiabili senza motore, che poco dopo si sono sgonfiate o che sembravano essere state volontariamente forate. Accuse pesantissime che però la Guardia Costiera greca ha rimandato al mittente.
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