“Ero in cabina quando ad un tratto ho sentito delle urla, sono immediatamente uscito sul ponte e c’era fumo ovunque, le fiamme era già alte e arrivavano dalla parte bassa della nave, dove c’è il garage con i camion e le auto. È stato terribile, ho visto la morte in faccia. C’era un gran caos, la gente scappava ed ho pensato solo a mettermi in salvo”.
Mino Roma è un imprenditore brindisino di 43 anni, era a bordo del traghetto Euroferry Grimaldi su cui all’alba del 18 febbraio è scoppiato un incendio lungo la tratta Igoumenitsa – Brindisi. La nave era salpata dal porto greco intorno all’una e trenta, l’incendio, stando al racconto del passeggero, sarebbe divampato subito dopo le 5,30.
L’imprenditore, che si occupa di rifiuti, era andato in Grecia per questioni di lavoro ed era di ritorno a casa. “Una scena che non dimenticherò mai – racconta – dopo pochissimi minuti il fuoco era ovunque, si sentiva solo gridare, la gente era in preda al panico. Il comandante ha lanciato l’allarme e ha detto di abbandonare la nave. Così sono state buttate in mare due scialuppe, mentre altre due erano già state distrutte dalle fiamme.”
“Ci siamo ammassati sulle uniche due barche di salvataggio ancora disponibili, eravamo uno sopra l’altro. Non c’era spazio per tutti, eravamo strettissimi, ma fortunatamente siamo riusciti a metterci in salvo. Dopo poco tempo sono arrivate le motovedette della Guardia di finanza italiana e ci hanno recuperato. In lontananza vedevamo il traghetto divorato dalle fiamme, l’incendio ormai aveva raggiunto tutta la nave, una scena terribile”.
A bordo del traghetto c’erano 239 passeggeri, di diverse nazionalità (per la maggior parte autotrasportatori) e 51 persone dell’equipaggio. “Ora siamo finalmente sulla terra ferma – aggiunge l’imprenditore – intorno alle 10,30 la Guardia di finanza ci ha fatto sbarcato al porto di Corfù dove ci hanno dato dei viveri, ma non sappiamo ancora quando rientreremo”.
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