Un tragico incidente si è verificato ieri a Mestre, dove un pullman è precipitato da un cavalcavia facendo un volo di 10 metri e causando almeno 21 vittime accertate e 12 feriti.
Le attenzioni si stanno adesso concentrando sulle cause che hanno provocato questa strage e, per ora, tra le possibili spiegazioni ci sarebbe un malore dell’autista, il 40enne Albero Rizzotto.
Tante le vite spezzate o in bilico, come quella di una bimba di 4 anni estratta dal bus in condizioni gravi e di cui non si nulla, o dell’autista Alberto Rizzotto morto nel tragico schianto che lavorava alla Martini Bus srl che aveva noleggiato il mezzo alla società “La Linea” per il trasporto di turisti del campeggio in gita a Venezia.
Secondo quanto riferito dall’assessore alla viabilità Renato Boraso, Rizzotto, 40enne che abitava a Tezze di Pavia a Vazzola nel trevigiano, aveva alle spalle un’esperienza di guida di 6-7 anni e, secondo le prime testimonianze, il mezzo non stava andando ad una grande velocità. Lo stesso Rizzotto nel suo ultimo post aveva scritto “Shuttle to Venice”, cioè “Navetta per Venezia”.
L’autista aveva caricato i turisti nel centro storico e li stava portando in campeggio a Marghera e, da quanto risulta, aveva preso servizio 90 minuti prima e quindi sarebbe da escludere il colpo di sonno.
Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea, ha dichiarato: “L’autobus era nuovo e lui era bravo”. Boraso ha smentito l’ipotesi di un principio di incendio a bordo del mezzo prima dell’incidente: “Non credo nemmeno abbia urtato i cavi dell’alta tensione, cadendo: si è incendiato nell’impatto al suolo”, e ha avanzato invece la possibilità di un malore: “Forse un malore, vedremo dalle telecamere, inspiegabile in quel tratto di discesa del cavalcavia lontano sia dall’incrocio con il semaforo, sia dalla zona di cantiere”.
L’ipotesi del malore sta prendendo sempre più corpo dopo la diffusione di un video che filma i drammatici momenti dell’incidente. Come ha spiegato Fiorese il mezzo dopo aver rimbalzato sul guard rail “arriva, rallenta e frena e quando sfonda il guard rail è quasi fermo”, per poi precipitare nella ferrovia sottostante.
Scioccato il sindaco di Vazzola, Giovanni Zanon, che ha commentato così la morte di Rizzotto: “Un ragazzo tranquillo, come la sua famiglia. Da un po’ non lo vedo in giro, viaggia molto, proprio domenica ero a pranzo assieme ai suoi genitori con la Pro loco. Una notizia che mi ha lasciato attonito”.
Tantissimi i messaggi di cordoglio del colleghi, che lo hanno definito un autista esperto. Tra questi il messaggio di Laura che ha voluto salutarlo con queste parole: “Così orgoglioso del tuo lavoro, dovevi portarci tutti nel tuo autobus alla festa della classe”.
Grande tristezza e incredulità tra gli amici dell’autista e Tiziana su Facebook ha voluto ricordarlo così: “Mi spiace tanto! Speravo tanto fosse un altro Alberto…”.
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