L’hanno chiamata ‘Alcatraz’, l’indagine che da questa mattina all’alba, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 17 persone, per altre 5 sono scattati gli arresti domiciliari.
Nel carcere di Trapani sarebbero entrati droga e telefonini anche con l’aiuto di droni e la compiacenza di alcuni agenti che avrebbero favorito il commercio illegale all’interno del carcere. È questo il risultato di una complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trapani, che oggi ha portato all’arresto di 22 persone tra cui tre agenti di polizia penitenziaria.
L’indagine ‘Alcatraz’, questa mattina (13 aprile) ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 17 persone; per altri cinque soggetti sono scattati gli arresti domiciliari. Obbligo di dimora per altri due indagati.
I reati ipotizzati a vario titolo sono di corruzione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, abuso d’ufficio, truffa, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica, omessa denuncia di reato, evasione e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. Contestate infine anche altre violazioni del codice dell’Ordinamento Penitenziario.
I fatti risalgono al 2019, per questo, molti degli indagati tra i detenuti – nel frattempo – sono stati scarcerati mentre tra gli agenti della polizia penitenziaria indagati, due di essi sarebbero in pensione e uno nel corso delle indagini sarebbe deceduto. Allegati agli atti dell’inchiesta ci sono filmati che riprendono l’ingresso dello stupefacente e dei telefonini nell’istituto di pena trapanese attraverso l’uso di droni.
E’ già da molti mesi che la polizia penitenziaria del carcere di Trapani ha fatto diverse scoperte di cellulari e droga ma, non si era riuscito a capire con quali stratagemmi arrivassero fino alle celle dei detenuti. Alcuni telefonini sono stati addirittura scoperti nello stomaco di alcuni detenuti al rientro dopo permessi premio, mentre la droga che era nascosta all’interno delle celle è stata scoperta grazie ai cani antidroga. Foto generica
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