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Trapani, uccise il cognato a colpi di mazza, attirandolo in un casolare. Arrestato presunto assassino

Pubblicato il 18 Dicembre 2021

I militari del nucleo investigativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Trapani, su richiesta della procura, nei confronti di Antonio Adamo, pensionato di 69enne accusato di essere il presunto assassino del cognato, Benedetto Ganci, ucciso la sera del 5 novembre 1998, nelle campagne di Fulgatore.

Le indagini sono state riaperte dalla Procura di Trapani dopo che una delle figlie della vittima, nel 2020, dopo 22 anni dall’assassinio del padre, si era rivolta al comandante della stazione carabinieri di Salemi, affermando di avere forti sospetti sul presunto autore dell’omicidio. Le dichiarazioni della donna, all’epoca dei fatti era ancora minorenne, hanno portato alla riapertura del caso. Benedetto Ganci, dopo essere stato attirato in campagna, era stato ucciso con ferocia, colpito con dei paletti in cemento. Gli inquirenti grazie a intercettazione e dichiarazioni rese dal nucleo familiare della vittima avrebbero così ricostruito quanto avvenne quella sera.

L’omicidio sarebbe maturato perché Benedetto Ganci aveva notato le attenzioni del cognato Amato verso le sue figlie, una di questa minorenne all’epoca del delitto. Glia aveva, quindi, ordinato di stare lontano dalle nipoti e per questo motivo sarebbe stato ucciso dal cognato. Secondo la ricostruzione dei i carabinieri il padre del presunto assassino, oggi defunto, non avrebbe detto la verità agli investigatori e non avrebbe raccontato che avrebbe visto il figlio mentre si ripuliva da alcune macchie di sangue.