Pubblicato il 16 Settembre 2024
“Il parto è avvenuto in solitudine, senza la collaborazione né la presenza di nessuno, al di fuori della ragazza”. E’ uno dei drammatici dettagli messi nero su bianco da Alfonso Davino. Il procuratore di Parma che coordina le indagini sullo sconvolgente caso di Traversetolo, centro della provincia di Parma, in un lungo comunicato stampa rivela quel che è emerso finora.
E che, così come riporta l’Ansa citando Corriere della Sera e Resto del Carlino, ha provocato l’inscrizione di una 22enne nel registro degli indagati. E’ la madre del neonato trovato morto nel giardino di una villetta.
L’accusa è di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
“Nessuno, all’infuori della ragazza, era a conoscenza della gravidanza: né familiari, né padre del bambino, né amiche o amici”, sottolinea il procuratore.
Il parto “è avvenuto nella casa familiare, al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari in generale”, si legge ancora, ma, ribadisce Davino, “senza la collaborazione né la presenza di nessuno, al di fuori della ragazza”.
Il padre, rintracciato nei giorni scorsi dai carabinieri, è un coetaneo della ragazza e non sarebbe stato al corrente della gravidanza.
E si sta indagando anche su un altra raccapricciante scoperta. Nel terreno dello stesso guardino dove è stato trovato il corpo del neonato sono stati rinvenuti i resti che farebbero parte dello scheletro di un altro piccolino, partorito sempre intorno alla 40esima settimana.
Allo stato delle cose, però, ancora non è chiaro se via un collegamento con la delicatissima vicenda, precisa Davino, visto che sono ancora da svolgere tutti gli accertamenti, soprattutto di natura tecnica medico-legale.
L’ipotesi agghiacciante è che l’indagata avrebbe ucciso e nascosto anche il primo bambino. Dai primi accertamenti svolti, i resti dell’altro neonato risalgono a più di un anno fa.