Pubblicato il 2 Novembre 2023
Sono state selezionate per un progetto di ricerca negli Stati Uniti. Una selezione svolta nelle scorse settimane ha promosso tre allieve del Liceo Majorana che si sono guadagnate il diritto di andare a studiare presso l’Istituto Oceanografico di San Diego in California; per due mesi affiancheranno lo staff degli scienziati che si occupa della conta e del processamento delle microfibre e delle microplastiche rilevate nelle acque marine internazionali.
L’importante riconoscimento alla qualità del lavoro svolto rientra nel progetto internazionale MicroMar, promosso dal Liceo scientifico Ettore Majorana nell’ambito della Curvatura Ambientale, e coordinato all’interno dell’istituto dalla professoressa Manuela Ruggieri, che ha registrato la partecipazione di 26 allievi sotto la guida attenta dei docenti e dei ricercatori dell’Università Polar Science di Venezia e degli scienziati dall’Istituto Oceanografico di San Diego.
L’idea è nata a seguito dell’incontro con il professor Adriano Madonna, tenutosi lo scorso 6 febbraio presso l’Aula Magna del Liceo e volto ad approfondire gli effetti dei cambiamenti climatici sull’ecosistema marino. A questo ne sono seguiti altri altrettanto interessanti: l’etologa Cristina Zenato, in collegamento live dalle Isole Bahamas, ha riflettuto sull’importanza degli squali nell’ecosistema marino, mentre la professoressa Mirta Moraitis, in collegamento dalle Maldive, ha evidenziato le peculiarità degli ecosistemi delle barriere coralline degli arcipelaghi dell’Oceano Indiano.
A questa prima fase, ne farà seguito una seconda, laboratoriale e di ricerca, dedicata alla raccolta di campioni di acque locali del territorio e all’analisi degli stessi. Obiettivo del progetto, infatti, è far pervenire un contributo alla ricerca internazionale da parte degli studenti delle scuole superiori di secondo grado.
Il dirigente scolastico del Liceo Majorana, Domenico Aversano, la professoressa Ruggieri, lo staff della Curvatura ambientale e l’intero corpo docente dell’istituto esprimono ovviamente “grande soddisfazione per l’importante traguardo raggiunto dalle studentesse che contribuiranno con il loro lavoro – che sarà oggetto di successiva pubblicazione – alla sensibilizzazione sul tema delle plastiche che si originano dalla frammentazione di oggetti e delle microfibre sintetiche”. “Grazie a questa opportunità gli studenti hanno acquisito, attraverso attività formative e pratiche, importanti competenze scientifiche e civiche che si riveleranno fondamentali per la costruzione del loro futuro professionale. Gli alunni aderenti al progetto, meritevoli ed interessati, inoltre, avranno l’opportunità di partecipare nel corso dell’anno scolastico alla missione operativa ‘Gate to the Artic’, portata avanti dall’istituto Oceanografico di San Diego nelle acque polari norvegesi”.
Dal Majorana colgono l’occasione per ringraziare tutti coloro che, a vario titolo, stanno rendendo possibile questa esperienza di arricchimento per l’intera comunità educante: l’architetto Luigi Valerio dell’AIPU; la responsabile del progetto Micromar professoressa Patrizia Pretto; la professoressa Fabiana Corami, responsabile dello stage di formazione e orientamento PCTO di Citizen Science di Venezia; l’ingegner Branson, che ha tenuto un incontro da remoto sulle soluzioni sociali ed ambientali adottate per risolvere il grosso problema degli abiti da smaltire in Ghana (Accra) e provenienti dalla raccolta differenziata in Europa, e tutti i ricercatori che collaborano professor Madonna, biologo marino e docente all’Università Federico II; la biologa Mirta Moraitis e l’etologa Cristina Zenato, relatrici nei seminari; l’istituto Cnr di Venezia.