Pubblicato il 1 Dicembre 2024
L’uccisione dell’animale è avvenuta dopo la firma di un’ordinanza del presidente della provincia di Trento
Nella notte (1 dicembre) è stato abbattuto in Trentino l’orso di due anni M91, dopo l’ordinanza firmata dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Secondo la Provincia, la rimozione, avvenuta nel territorio di Sporminore, “si è resa necessaria” in base alle previsioni del Pacobace (Piano Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro – Orientali).
L’orso M91 nell’aprile scorso aveva seguito a lungo una persona nella zona di Molveno e nel corso dall’estate e dell’autunno, era entrato ripetutamente in centri abitati e per questo era stato classificato ‘pericoloso’ ai sensi del Pacobace.
La Provincia di Trento sostiene che la decisione è stata presa “per scongiurare l’evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati” aggiungendo che “sulla rimozione si è espresso positivamente anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra)”.
La reazione della Lav: “Metodo antidemocratico”
Dure le reazioni delle associazioni animaliste. “Ancora una volta Fugatti ha firmato un provvedimento ammazzaorsi nella notte e l’uccisione è stata comunicata poche ore dopo, praticando un metodo anche antidemocratico”, sostiene Massimo Vitturi della Lav, “impossibile per la Lav rivolgersi al Tar per chiedere la sospensione di un decreto tanto sanguinario quanto assurdo perché ha condannato a morte un orso che doveva invece essere preso ad esempio per non avere risposto alle molteplici provocazioni subite nel tempo”.
Per Vitturi, che ancor prima della morte di Andrea Papi dell’aprile del 2023 si era battuto per trovare una soluzione della convivenza persone-orsi in Trentino, “la tutela della sicurezza delle persone non si realizza con l’uccisione degli orsi ma solo attraverso la scrupolosa applicazione delle indicazioni scientifiche, alle quali pero’ Fugatti e i suoi sodali sembrano essere del tutto refrattari”. Immagine di repertorio. Fonte Agi