Pubblicato il 23 Ottobre 2024
Lo scorso sabato, 19 ottobre, un 33enne che stava esplorando i boschi del Trentino in cerca di funghi è stato aggredito da un orso. Subito dopo è stata comunicata la decisione di abbattere il plantigrado, cosa che ha fatto arrabbiare molto il ragazzo che si è detto sorpreso di come la notizia si sia diffusa così rapidamente, avendone parlato solo con dei forestali.
L’aggressione dell’orso
L’uomo aggredito si chiama Andrea e ha parlato del suo incontro ravvicinato con un orso nei boschi di Bleggio Superiore, in località Rango, mentre stava cercando funghi. Come ha spiegato a La Stampa erano circa le 17:00 e aveva smesso da poco di piovere, quando improvvisamente c’è stato l’attacco dell’orso, di cui non se n’è proprio accorto, che lo ha spinto e lo ha buttato a terra. Andrea, come consigliato dagli esperti, è rimasto steso a terra e l’orso gli ha schiacciato le zampe per 4, 5 volte, ma senza affondare le unghie, come a volergli intimare di restare sdraiato senza muoversi. “Probabilmente quella sua reazione era solo per difendersi – ha detto – del resto ero io a casa sua, e non il contrario”.
Il 33enne ha voluto precisare che l’orso non l’ha aggredito e che i segni sul corpo sono provocati dalle unghie mentre lo schiacciava a terra con le zampe. “Le sue unghie infatti non sono retrattili – ha osservato – e quindi mi ha per forza segnato la pelle”. Ha smentito le voci secondo le quali si sarebbe trascinato sanguinante nel bosco fino a valle per chiedere aiuto e si è detto pronto a tornare nel bosco poiché non ha paura.
“Non abbattetelo, servono più controlli”
Intanto la Provincia ha già annunciato l’abbattimento dell’orso, considerato un esemplare problematico e pericoloso, ma Andrea è contrario ed è convinto che esistano soluzioni meno drastiche. Maggiori controlli, monitoraggio degli spostamenti e dei comportamenti degli orsi e segnalazione alla popolazione delle zone più a rischio sono alcuni dei suggerimenti dati dal ragazzo. Intanto domenica 27 ottobre in 13 Comuni della Val di Sole, dove il 5 aprile 2023 è stato ucciso il runner Andrea Papi dall’orsa JJ4, è prevista una consultazione per parlare della convivenza con orsi e lupi.
Sul piede di guerra le associazioni ambientaliste, pronte a dare battaglia contro l’abbattimento dell’orso. La LAV ha scritto una lettera al Ministro della Salute e dell’Ambiente, spiegando che non si può condannare un orso per delle semplici escoriazioni e chiedendo una perizia sulle ferite della persona da parte del centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria.