Pubblicato il 9 Settembre 2020
Trentino – Alla fine l’hanno preso. Questa volta la sua libertà è durata 42 giorni. L’orso M49 è stato catturato, qualche giorno fa, sulle montagne del Lagorai, nel Trentino orientale, dagli uomini del Corpo forestale provinciale, che ne danno la notizia, mediante trappola a tubo già utilizzata in passato proprio per questo stesso esemplare che il ministro all’Ambiente Sergio Costa sin dal 15 luglio del 2019, il giorno della prima fuga dal recinto del Casteller, lo aveva ribattezzato ‘Papillon’.
L’orso M49, nei confronti del quale la Provincia Autonoma di Trento aveva emesso un ordine di uccisione nel caso avesse creato pericolo per l’essere umano, è stato nuovamente trasferito al recinto faunistico del Casteller di Trento, unica struttura in Trentino in grado di ospitarlo e da dove è scappato già due volte. All’interno del centro faunistico ci sono già due orsi, M57, catturato ad Andalo la settimana scorsa, e da alcuni anni l’orsa DJ3.
Una storia lunga 14 mesi
L’orso M49, il Casteller e le guardie forestali, una storia lunga, lunga 14 mesi. Il plantigrado più ricercato d’Europa, quasi quattro anni di età dal peso di circa 180 chilogrammi, autore di due rocambolesche fughe, nell’ultimo periodo stazionava sul Lagorai, vasta catena montuosa che si estende tra la Val di Fiemme e la Valsugana toccando Primiero e una parte del Bellunese. Nelle ultime settimane le ricerche erano diventate più difficili perché il plantigrado si era liberato del radiocollare che trasmetteva costantemente la sua posizione.
Da un lato festeggia la Coldiretti: «La cattura fa tirare un sospiro di sollievo a chi vive la montagna e si sente indifeso di fronte ai pericoli di un esemplare del quale è stata scientificamente accertata l’aggressività, responsabile da solo del 30 per cento dei danni provocati dagli orsi presenti in Trentino».
Dall’altro, invece, l’indignazione degli animalisti. La prima a intervenire è l’Enpa che definisce la sua cattura come un «atto estremo di una ignobile persecuzione dell’animale simbolo della biodiversità, della libertà e della natura. Un orso che non si è mai reso colpevole di nessun atto di aggressione verso gli umani ma che è diventato suo malgrado elemento di gioco politico. Ci rivolgeremo anche all’Unione Europea ma chiediamo da subito un fortissimo ed immediato intervento del Ministro dell’Ambiente Costa. Ci chiediamo anche ci sono prove dell’identificazione dell’animale?».
WWF che richiede la messa in libertà dell’orso, inoltre, ribadisce «di far parte di una task force di controllo, da costituire con urgenza, che verifichi l’idoneità delle strutture e il rispetto delle condizioni di benessere degli orsi reclusi».
La Lav, infine, chiede di «sospendere ogni accanimento e che l’orso venga nuovamente provvisto di radiocollare, rimesso in libertà consentendogli così, tra poco, di andare in letargo».
Quella dell’orso M49 é una lunga saga a puntate che ha occupato per giorni e settimane intere pagine interne dei quotidiani nazionali e lunghi servizi televisivi dedicati. Nel frattempo, la questione orsi in Trentino – al momento ci sarebbero circa 95 esemplari – è approdata sul tavolo del ministro Costa.