I “giustizieri” dei pedofili: così possono essere ribattezzati 3 ragazzi che, in provincia di Treviso, si fingevano bambini per intrattenere conversazioni online con i pedofili per poi fissare un appuntamento e riempirli di botte.
L’uomo finito nella trappola dei 3 ragazzi è un operaio 50enne che, convinto di incontrare un minorenne per avere un rapporto con lui, è stato massacrato di botte.
I 3 “giustizieri” che si facevano giustizia privata avevano preso l’idea da un reality show americano, dove alcuni giovani adescavano pedofili online e fissavano un finto appuntamento, per poi smascherarli davanti alle telecamere sottoponendoli ad una fuoco di fila di domande imbarazzanti.
La serie si chiamava “Dateline to catch a predator” e andava in onda su Nbc, ma è stata sospesa nel 2008 quando un giudice si tolse la vita dopo che venne a galla la sua conversazione scabrosa con un 13enne, che in realtà era un poliziotto che collaborava col programma. L’uomo si suicidò proprio mentre la troupe televisiva stava entrando a casa sua.
E così i 3 ragazzi, prendendo ispirazione dal programma, hanno iniziato a chattare fingendosi minorenni. I pedofili pensavano di essere i predatori, ma in realtà le prede erano proprio loro.
Ai pedofili veniva dato appuntamento in una casa in costruzione e proprio qui venivano pestati selvaggiamente. I residenti della zona hanno iniziato a notare gli strani movimenti dei ragazzi e così hanno sporto denuncia ai carabinieri.
I militari di Castelfranco, convinti che in quella casa in costruzione ci fosse un giro di droga, hanno monitorato la zona e hanno fatto irruzione, trovandosi dinanzi ad una scena da Arancia Meccanica.
Il 50enne è stato trovato legato e ferito e, soccorso dai militari, ha rivelato tutta la verità, anche il fatto che si era recato lì per incontrarsi con un minorenne conosciuto online.
In realtà altri due uomini avevano presentato denuncia per essere stati prima attirati e poi picchiati selvaggiamente nell’abitazione in costruzione e così i militari sono risaliti ai 3 giovani.
Per due di loro, maggiorenni, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per sequestro di persona, rapina aggravata, indebito utilizzo di carte di credito e porto di oggetti atti a offendere. L’unico minorenne del gruppo invece sarà perseguito dalla Procura per i minorenni.
Secondo i magistrati i ragazzi, colti da una sorta di delirio di onnipotenza, si erano convinti di essere “vendicatori” invincibili e andavano così a caccia di pedofili.
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