Nel primo lunedì dopo l’introduzione del Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro è stato sgomberato dalla polizia il Varco 4 del porto di Trieste dove si era radunato un migliaio di persone. Alcuni mezzi della polizia sono giunti al presidio dall’interno del Porto.
I manifestanti li attendevano seduti dall’altro lato del Varco lungo la strada seduti a terra intonando “La gente come noi non molla mai” e “Libertà”. I poliziotti sono scesi dai mezzi in tenuta antisommossa, un funzionario li ha più volte invitati a disperdersi “in nome della legge” poi sono stati azionati gli idranti.
Nello spiazzo antistante ci sono alcune centinaia di persone che stazionano. La polizia ha costituito una sorta di barriera tra uomini e mezzi e conta di avanzare lentamente spingendo lavoratori e No Green pass lontano dal Varco stesso. I manifestanti – tra portuali con le tute gialle e No Green pass – si sono alzati in piedi gridando ‘libertà’ e chiedendo alle forze dell’ordine di arretrare. E ancora: ‘abbiamo tutti famiglia’, ‘vogliamo il diritto a lavorare’.
Tra i portuali c’è anche Stefano Puzzer, leader della protesta. Uno dei lavoratori ha accusato un leggero malore durante le prime fasi concitate dello sgombero ed è stato allontanato dalla folla dai colleghi. Un’ambulanza è giunta poco dopo per soccorrerlo I manifestanti quando gli idranti sono stati chiusi, si sono seduti nuovamente tenendosi per mano o abbracciandosi, mentre i mezzi della polizia hanno avanzato lentamente per poi fermarsi.
La polizia ha nuovamente azionato gli idranti nel tentativo di scoraggiare i manifestanti dal resistere e opporre resistenza. Gli agenti e i mezzi avanzano lentamente e guadagnano metro su metro. Poco prima di lanciare nuovamente acqua, i poliziotti hanno tentato vanamente di alzare da terra i portuali che si tenevano per mano. Un secondo lavoratore ha accusato un lieve malore, la barriera di agenti allora si è aperta per farlo passare ed entrare nel porto per essere soccorso. Intanto, sono giunte altre persone nel piazzale – soprattutto a sostegno dei manifestanti – dove ora si trova un migliaio di persone.
I lavoratori portuali, riconoscibili per le tute gialle, hanno costituito un cordone tra la polizia e i No Green pass per evitare contatti tra le forze dell’ordine e i manifestanti e garantire l’incolumità di tutti. La polizia continua progressivamente ad avanzare e gli altri ad arretrare senza però prove di forza da alcuna delle due parti.
Nell’avanzare, il blocco della polizia ha superato il gruppo di portuali che sedeva a terra di fatto isolandolo dal resto dei manifestanti. I poliziotti, avanzando anche con piccole cariche e con intervallato uso di idranti, hanno guadagnato un centinaio di metri e continuano a costringere i manifestanti ad arretrare.
La polizia – una barriera di agenti con due automezzi con idranti e alcuni mezzi blindati – continua ad operare a fisarmonica: avanza di qualche metro e si ferma per qualche istante, poi continua ad allontanare i manifestanti sospingendoli verso l’esterno. Gli agenti mirano a spingere i manifestanti nell’area del parcheggio antistante il Varco 4, dove parcheggiano i camion, per consentirgli così di continuare la loro protesta e nel contempo al Porto di riprendere regolarmente l’attività.
La polizia ha sparato lacrimogeni sui manifestanti, disperdendo la folla che continuava a stazionare. In tanti, dunque, sono arretrati su via dei Campi Elisi. I manifestanti si sono dispersi, alcuni stanno invitando le persone a scendere in strada e a protestare contro l’operazione di sgombero. E’ immaginabile che la polizia stia intanto prendendo possesso dell’area antistante il Varco 4.
La polizia ha seguito i manifestanti anche lungo i Campi Elisi. Gli agenti avanzando con le camionette hanno continuato ad esplodere decine di lacrimogeni e ad attivare gli idranti. Un migliaio di persone si trova lungo i Campi Elisi, tuttavia i manifestanti continuano a scandire slogan come “La gente come noi non molla mai” e “No Green pass”. Qualcuno piangendo, invece, è stato portato via. Un gruppo ha invitato a raggrupparsi in piazza Unità d’Italia.
Una lunga fila di manifestanti è entrata in piazza Unità d’Italia a Trieste ma non si è fermata in presidio e ha continuato a proseguire il suo cammino. Dopo aver attraversato la piazza, ha raggiunto l’adiacente piazza della Borsa fino ad arrivare in via Carducci e di qui si sta nuovamente dirigendo lungo le Rive. L’impressione è che il corteo non abbia ancora una meta oppure non abbia concordato con le autorità dove sia possibile raggrupparsi. In testa al corteo, tra le varie persone, è stato notato un piccolo gruppo di persone con sciarpe e cappucci neri e con caschi in mano.
Il corteo di manifestanti è tornato in piazza Unità d’Italia, dove in molti, in silenzio, si sono seduti a terra. Tra loro, alla testa c’è anche Stefano Puzzer, che intenderebbe fare una breve conferenza stampa per illustrare le azioni da intraprendere. Piazza Unità d’Italia è gremita di manifestanti, almeno duemila persone. Seguendo le indicazioni di Puzzer – che a questo punto è divenuto il loro leader dopo essersi dimesso dalla carica di portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali – tutti si sono seduti a terra e sono rimasti in completo silenzio.
“Vediamo se hanno il coraggio di caricarci anche in piazza Unità d’Italia” ha detto Puzzer alla testa del corteo in piazza Unità d’Italia. In piazza in questo momento ci sono passanti e turisti. Anche alcuni presidi delle forze dell’ordine.
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