Pubblicato il 23 Marzo 2024
Un fortunato ritrovamento, si direbbe, quello del signor Antonio, nato fuori regione ma residente in provincia di Latina, fatto nella casa del fratello, purtroppo morto recentemente… Tra gli oggetti personali del defunto, infatti, ha ritrovato un buono postale fruttifero del valore nominale di 10.000 lire, emesso nel 1966 da un ufficio Postale.
L’uomo si è rivolto ad un legale per far valere i propri diritti; la stima fatta del buono, comprensivo di interessi legali, rivalutazione e capitalizzazione da data di emissione a data di ritrovamento, è di circa 65.000 euro. E’ stato quindi dato mandato per il recupero della somma presso Poste Italiane e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, enti obbligati in solido a onorare i debiti esistenti sia nell’era della Repubblica Italiana che durante il Regno d’Italia.
La problematica giuridica sollevata si concentra sulla presunta prescrizione del diritto al rimborso da parte di Poste italiane. Tuttavia, l’articolo 2935 del Codice Civile chiarisce che la prescrizione inizia dal giorno in cui il diritto può essere esercitato, che nel caso specifico coincide con il giorno del ritrovamento del titolo. Ciò significa che, ignaro dell’esistenza del suo credito fino a quel momento, il periodo decennale di prescrizione inizia dalla data di ritrovamento del buono.