Prima l’espulsione dei migranti clandestini dagli USA, poi le minacce ad Hamas, quindi l’annuncio di voler annettere la Groenlandia e infine la clamorosa apertura verso Putin. Donald Trump è un ciclone che si è abbattuto sul mondo politico dopo la sua elezione a presidente degli Stati Uniti. Dalla sua residenza di Mar-a-Lago il tycoon ha di fatto messo Zelensky all’angolo, accusandolo di aver iniziato la guerra contro la Russia, mentre avrebbe dovuto trovare un accordo.
Le dichiarazioni di Trump sono in contrasto con la verità sostanziale e storica dei fatti, dal momento che la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio del 2022, minacciandone la stessa sovranità. Già prima delle elezioni Trump non era mai stato tenero con Zelensky, accusando di aver iniziato una guerra persa in partenza. Ha poi aggiunto che gli ucraini hanno perso fiducia in Zelensky e che la popolazione è stanca della guerra e vuole solo la pace.
Parole che inevitabilmente sono state ben accolte dalla Russia e, se da un lato i rapporti tra Mosca e Washington cominciano a distendersi, d’altro lato si indebolisce pericolosamente la posizione di Zelensky che rischia di non poter più contare sull’appoggio militare statunitense.
Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha elogiato Trump definendolo “un politico totalmente indipendente” e “una persona abituata a parlare direttamente”, riservando parole di disprezzo e di scherno nei confronti di Zelensky.
Sulla vicenda è intervenuto anche Putin, il quale ha confermato che i colloqui di Riad tra russi e americani sono stati positivi, un primo passo verso il ripristino delle relazioni tra le due potenze.
Cosa si siano detti Putin e Trump non è dato sapersi, ma lo stesso capo del Cremlino ha dichiarato che Russia e USA si sono confrontati su aree di reciproco interesse, come il Medio Oriente. Putin ha detto poi che nel colloquio con Trump si sono accordati sul fatto che l’Ucraina possa sedersi al tavolo della negoziazione, senza aggiungere altro.
Zelensky rischia di perdere l’appoggio degli USA e di contare solo sull’Europa che, a detta di Trump, può partecipare ai negozianti solo dopo un primo accordo di massima tra Mosca e Kiev. Il presidente ucraino da parte sua ha accusato Trump di aver aiutato Putin ad uscire da un isolamento da parte dell’Occidente durato 3 anni. Poi, pur confermando il suo rispetto per il presidente americano, si è detto sorpreso per le sue parole: “Vive in una bolla di disinformazione” – ha dichiarato.
Zelensky ha confermato la sua volontà di porre fine alla guerra, ma allo stesso tempo ha chiesto garanzie di sicurezza. Preoccupazioni anche sul versante europeo e la Francia è stata tra i primi paesi a replicare alle parole di Trump. Sophie Primas, portavoce del governo francese, ha espresso perplessità sulla coerenza nel tempo della posizione di Washington. Anche il presidente Emmanuel Macron si è detto perplesso e spiazzato dalle dichiarazioni di Trump per poi aggiungere: “Non capiamo bene la logica americana”.
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