Trump firma l’ordine esecutivo per riformare la polizia

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Il Presidente degli Stati Uniti ha compiuto il suo primo gesto concreto per affrontare il problema della brutalità della polizia, un tema che da alcune settimane è oggetto di accese proteste al’interno dell’unione.


Oggi Donald Trump, accompagnato nel Giardino delle Rose da un gruppo di rappresentanti delle forze dell’ordine e dei sindacati di polizia, ha firmato un atto esecutivo contenente linee generali che introducono alcune novità sul fronte della gestione della legge e dell’ordine. Nel presentare il contenuto di questa riforma Trump ha affermato che questa sua azione vuole incoraggiare la polizia ad adottare i “più alti e più forti” standard professionali “per offrire un futuro di sicurezza e protezione agli americani di ogni razza, religione, colore e credo”. Il presidente ha inoltre aggiunto che “ridurre il crimine e innalzare gli standard non sono obiettivi opposti. Non si escludono a vicenda. Lavorano insieme”.

L’ordine esecutivo firmato oggi crea un database federale con i profili degli agenti di polizia che hanno tenuto una cattiva condotta, per impedire a tali operatori di spostarsi con facilità da un dipartimento all’altro. Al contempo, la disposizione di Trump stabilisce incentivi finanziari a fondo perduto per i dipartimenti di polizia che si adoperano, o siano in procinto di predisporsi, per implementare migliori pratiche. Tali finanziamenti a titolo di premio, erogati dal Dipartimento di Giustizia, verranno accordati dal Procuratore Generale solo a fronte di una certificazione degli standard di qualità, ottenuta dalle forze dell’ordine statali e locali attraverso organismi certificanti indipendenti.


L’ordine esecutivo fornisce inoltre direttive al Procuratore Generale e al Segretario degli Health and Human Services affinché incoraggino i dipartimenti di polizia a integrare nei loro organici assistenti sociali e specialisti in salute mentale, attivandosi anche per identificare e sviluppare opportunità di formazione per gli addetti delle forze di polizia al fine di dare miglior risposta a chiamate che riguardano i senzatetto e gli individui con sofferenze mentali e dipendenze. In parallelo si dispone che vengano trovate le risorse per consentire ai dipartimenti di polizia di implementare tali programmi e assumere le necessarie figure di affiancamento.
Durante il suo discorso Trump ha anche affermato che “saranno vietate le prese alla gola, con l’eccezione dei casi in cui la vita di un ufficiale fosse a rischio.”

Il Presidente ha anche dichiarato alla stampa di aver incontrato, prima della firma dell’ordine esecutivo, alcuni cittadini che hanno perso i loro cari a causa della violenza della polizia o che sono stati vittime di profilazione razziale. Al colloquio hanno partecipato i famigliari di Ahmaud Arbery, Botham Jean, Antwon Rose, Jemel Roberson, Atatiana Jefferson, Michael Dean, Darius Tarver, Cameron Lamb ed Everett Palmer. A queste famiglie Donald Trump ha offerto parole di consolazione e la promessa di lottare per la giustizia: “A tutte le famiglie ferite, voglio sappiate che tutti gli americani piangono al vostro fianco. I vostri cari non saranno morti invano. Siamo una nazione, ci addoloriamo e guariamo insieme. Non potrò mai immaginare il vostro dolore o la profondità della vostra angoscia. Posso promettere di lottare per la giustizia, per tutto il nostro popolo”.

Durante la conferenza stampa Trump non ha comunque dimenticato di essere in un periodo di campagna elettorale. Ha dunque colto l’occasione per affermare pubblicamente che il suo rivale alle elezioni presidenziali e il suo predecessore alla Casa Bianca non hanno voluto affrontare la questione della riforma della polizia quando erano in carica.

16 giugno 2020

Fonti: CNN / ABC / CBS / www.whitehouse.gov

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Gigliola Antonazzi

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