Trump intimato dalla famiglia di Tom Petty: non usi le sue canzoni per una campagna di odio

La famiglia del musicista americano Tom Petty si dice indignata per l’uso improprio che il presidente americano ha fatto delle sue canzoni e lo invita a smettere.

La famiglia del defunto musicista americano Tom PettyPetty, morto per un’overdose accidentale nel 2017, ha diffidato Donald Trump dall’usare nella sua campagna il il suo repertorio, come ha fatto per il brano I Won’t Back Down nel comizio di Tulsa. In una dichiarazione pubblicata su Twitter, Adria, Annakim, Dana e Jane Petty affermano che il presidente degli Stati Uniti non è “autorizzato in alcun modo a usare questa canzone per promuovere una campagna che lasci indietro troppi americani e buon senso”.

In una dichiarazione pubblicata su Twitter , Adria, Annakim, Dana e Jane Petty affermano che il presidente degli Stati Uniti non è “autorizzato in alcun modo a usare questa canzone per promuovere una campagna che lasci indietro troppi americani e buon senso”.

La famiglia di Petty ha dichiarato il proprio sostegno all’America e alla democrazia, ma ha affermato che “Donald Trump non rappresenta i nobili ideali di nessuno. Non vorremmo che i fan che sono emarginati da questa amministrazione pensassero di essere complici di questo utilizzo”.

Altri musicisti che hanno diffidato Trump

Non è certo un caso isolato, questo, in cui il presidente in carica degli Stati Uniti è stato ammonito dall’usare canzoni nelle sue campagne pubblicitarie. Altri musicisti hanno tentato di impedirgli di riprodurre la propria musica durante i suoi eventi. Neil Young ha dichiarato nel 2015 che Trump non aveva ricevuto il permesso di usare Rockin’ in the Free World nella sua campagna presidenziale. Rihanna ha inviato una lettera di cessazione del trattamento della sua musica in “uno di quei tragici raduni”.

Anche Elton John, REM, Adele, Guns N Roses, Rolling Stones, Pharrell, Queen, Prince, Aerosmith e Earth Wind and Fire hanno denunciato l’uso da parte del presidente della loro musica.

Sovvertimento alla manifestazione di Tulsa

Trump si aspettava enormi folle alla manifestazione di Tulsa il 20 giugno, ma si è rivolto a un’arena stimata solo per due terzi. I rapporti suggeriscono che gli utenti della piattaforma social TikTok si siano organizzati per avere migliaia di biglietti gratuiti per l’evento senza l’intenzione però di presentarsi, aumentando le aspettative di partecipazione.

Giuliana Macaluso

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