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Trump torna a guardare alla Groenlandia: “Gli Stati Uniti devono prenderne possesso”

Pubblicato il 26 Marzo 2025

Donald Trump rilancia la sua ambizione sulla Groenlandia, sostenendo che l’isola artica sia fondamentale per la sicurezza internazionale. In un’intervista radiofonica, l’ex presidente americano ha dichiarato che Washington deve assumere il controllo del territorio, lasciando intendere che non esclude misure drastiche per raggiungere questo obiettivo.

La missione di J.D. Vance e le tensioni con la Danimarca

Le affermazioni di Trump hanno scatenato reazioni immediate da parte della Danimarca e delle autorità groenlandesi, che hanno respinto qualsiasi forma di pressione politica. Nel frattempo, dopo la visita contestata della second lady Usha Vance, il tycoon ha deciso di rafforzare la sua posizione inviando direttamente il vicepresidente J.D. Vance sull’isola. Quest’ultimo è atteso in Groenlandia venerdì 28 marzo.

In un video pubblicato su X, Vance ha giustificato la sua visita affermando che l’obiettivo è garantire la sicurezza della Groenlandia, sostenendo che l’isola e le sue acque sono minacciate da forze esterne, mettendo a rischio gli Stati Uniti, il Canada e la popolazione locale. Tuttavia, non risultano minacce reali alla Groenlandia, se non quelle provenienti dallo stesso Trump, che ha persino ipotizzato l’uso della forza militare per acquisire il controllo del territorio.

Missione diplomatica o operazione strategica?

Quella che inizialmente doveva essere una semplice visita culturale della second lady si è trasformata in una missione con implicazioni politiche e militari. Oltre a Usha Vance, la delegazione americana include figure di spicco come il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz e i ministri dell’Energia e dell’Esercito, facendo crescere il sospetto che l’iniziativa abbia finalità strategiche più ampie.

L’escalation delle tensioni ha portato la premier danese Mette Frederiksen a denunciare come “inaccettabile” la pressione americana su Danimarca e Groenlandia. Di fronte alle proteste, il programma della visita è stato modificato: la delegazione americana visiterà soltanto la base militare di Pituffik, evitando qualsiasi contatto con la popolazione groenlandese.

Il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, ha definito il cambio di programma “una scelta intelligente per ridurre le tensioni”, dichiarando che la questione può considerarsi chiusa.

L’ossessione di Trump per la Groenlandia

L’interesse di Trump per la Groenlandia non è una novità. Già nel 2019 aveva espresso il desiderio di acquistare il territorio, ricevendo un rifiuto categorico da Copenaghen. Con la questione tornata al centro del dibattito politico, il governo groenlandese ha ribadito che “l’isola non è in vendita, ma è aperta al commercio”.

Un recente sondaggio condotto a gennaio ha confermato che la maggioranza dei groenlandesi è contraria a qualsiasi annessione agli Stati Uniti, sebbene una parte della popolazione sia favorevole a una maggiore indipendenza dalla Danimarca.

Questa vicenda segna un nuovo punto di attrito tra Stati Uniti ed Europa, alimentando interrogativi sul futuro delle relazioni transatlantiche e sulla crescente rilevanza strategica dell’Artico nello scenario geopolitico globale.

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