Pubblicato il 11 Agosto 2022
Secondo i dati forniti all’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e dall’Airtum (Associazione italiana registri tumori) per il 2020, in Italia ogni anno si contano circa 377.000 diagnosi di cancro, di cui 195.000 riguardano gli uomini e 182.000 le donne.
Secondo una recente ricerca il cancro tende a svilupparsi di più negli uomini non tanto per differenze comportamentali, quanto piuttosto per delle peculiarità biologiche dei due sessi.
I dati dell’indagine della National Cancer Institute
Lo studio, pubblicato sulla rivista Cancer, condotto dagli scienziati del National Cancer Institute e guidato da Sarah S. Jackson, ha preso in esame 171.274 uomini e 122.826 donne con un’età compresa tra i 50 e i 71 anni.
I ricercatori hanno raccolto informazioni dal 1995 al 2011 e durante il periodo di osservazione si sono verificati 17.951 nuovi tumori negli uomini e 8.742 nelle donne.
Fino a poco tempo fa si pensava che la maggiore propensione degli uomini al tumore fosse dettata da un eccessivo consumo di alcol e un’alimentazione scorretta. I ricercatori però ritengono che una divergenza così ampia non può essere giustificata semplicemente da comportamenti differenti tra i due sessi.
É stato riscontrato che gli uomini hanno un rischio tra 1,2 a 10,8 volte superiore rispetto alle donne di sviluppare forme di cancro o neoplasie, fatta eccezione per i tumori della tiroide e della cistifellea, più diffusi nella popolazione femminile.
Inoltre gli scienziati hanno osservato che, anche in presenza di abitudini e comportamenti simili, gli uomini sono più propensi a sviluppare un tumore, quindi le cause sarebbero da ricercare proprio nelle differenze biologiche tra i generi.
La Jackson così commenta il lavoro del tuo team: “I soli fattori ambientali e comportamentali non sono sufficienti a spiegare le differenze nei tassi di insorgenza di cancro. Ciò implica che esistono differenze biologiche intrinseche che possono influenza la suscettibilità ai tumori”.
I numeri in Italia sui tumori: arrivano buone notizie
Benché le donne siano meno soggette allo sviluppo dei tumori, nel 2020 il tumore più diagnosticato in Italia è stato il carcinoma della mammella con 54.976 casi, seguito dal colon-retto con 43.702 casi, il polmone con 40.882 casi, la prostata con 36.074 casi e la vescica con 25.492 casi.
Preoccupa la crescita del carcinoma del polmone nelle donne con un aumento del 3,4% annuo, che colpisce soprattutto le fumatrici. Tuttavia i dati inducono all’ottimismo, poiché è in netto calo in entrambi i sessi il tumore del colon retto, grazie all’intensa attività di sensibilizzazione e di prevenzione portata avanti dalle strutture sanitarie.
C’è un altro dato che lascia ben sperare: in Italia la sopravvivenza al tumore è tra le migliori in Europa, inoltre cala il numero di morti e sono sempre di più le persone che sono sopravvissute dopo la diagnosi della malattia (3,6 milioni).
Nelle donne la sopravvivenza a 5 anni si attesta al 63%, migliore rispetto a quella degli uomini che si ferma al 54%. Un fenomeno dovuto dal fatto che la maggior parte dei tumori femminili è quello della mammella che, proprio perché è più diffuso, può contare su prognosi più avanzate rispetto ad altre neoplasie.
Ad oggi, fatta eccezione per alcune rare forme ereditarie, non esistono o comunque non si conoscono cause che scatenano il tumore ma sicuramente adottare stili di vita corretti e sottoporsi a visite frequenti, come forma di prevenzione, rappresenta un ottimo binomio per scongiurare il rischio tumore.