Pubblicato il 27 Novembre 2023
Sabato scorso Filippo Turetta è stato portato al carcere Montorio di Verona dove è stato insultato dai presenti, ricoverato attualmente nel reparto infermeria di Montorio, controllato a vista 24 ore su 24.
Oggi è in programma il colloquio con il nuovo avvocato Giovanni Caruso, mentre domani incontrerà il gip di Venezia Benedetta Vitolo, dopodiché potrà vedere i genitori come da lui richiesto.
Il 22enne ha mangiato dei crackers e bevuto un succo di frutta, poi ha parlato col cappellano Fra Alberto e per dormire di notte ha preso degli ansiolitici. Intanto sono emersi altri dettagli inquietanti: il ritrovamento del libro “Anche i mostri si lavano i denti” nella conca del lago di Bartis dove è stato rinvenuto il cadavere di Giulia, e la mancanza di una scarpa che a quanto pare apparteneva a Giulia.
L’interrogatorio di Turetta
Turetta incontrerà il gip per l’interrogatorio di garanzia, dove potrebbe rilasciare una dichiarazione spontanea oppure decidere di non parlare. Il suo avvocato intanto visionerà gli atti del pm Andrea Pieroni, mentre la Procura di Venezia punta a contestare la premeditazione dell’uccisione di Giulia Cecchettin.
Diversi indizi rafforzano l’idea che Filippo avesse già in mente di uccidere Giulia: l’acquisto sul web del nastro isolante usato per coprire il corpo della ragazza, il sopralluogo nella zona industriale di Fossò dove è avvenuta l’aggressione e la successione delle coltellate. Dopo i risultati dell’autopsia al 22enne potrebbe essere contestata anche l’aggravante della crudeltà.
Il mistero del cellulare
Si continua a cercare il cellulare di Giulia, che risultava attivo fino alle 23:00 dell’11 novembre, il giorno della sua scomparsa. Il cellulare di Turetta è stato trovato nella sua Punto nera, mentre quello di Giulia è introvabile e potrebbe nascondere utili indizi per fare luce sull’efferato delitto.
Come riferito da Repubblica, Turetta ha fatto una confessione agli agenti del carcere: “Adesso ho un po’ paura”. Si teme che il 22enne possa subire aggressioni in carcere, per questo motivo al momento si trova in infermeria, ma poi sarà messo in una cella con un altro detenuto.
Non è da escludere che, dopo il colloquio con lo psicologo, possa essere trasferito in un reparto protetto con altri 60 detenuti. Quando il cappellano gli ha chiesto se desiderasse qualche libro in particolare, lui ha risposto che andava bene qualsiasi libro.
Il libro
A proposito di libri, c’è un altro mistero sul quale stanno indagando gli inquirenti. Vicino al cadavere di Giulia è stato trovato un libro, “Anche i mostri si lavano i denti”, realizzato nel 2020 dalla nota illustratrice Jessica Martinello insieme a Gregoire Mabire che spiega ai bambini l’importanza di lavarsi i denti e dell’igiene orale.
Si ipotizza che il libro appartenesse a Giulia, iscritta a una scuola di grafica, che come sogno nel cassetto aveva proprio quello di diventare una disegnatrice per l’infanzia. L’ultima copia venduta nel centro commerciale dove sono andati Giulia e Filippo risale al 24 agosto e si presume che glielo abbia regalo proprio Turetta.
Il mocassino
Oltre al libro nel canalone vicino al lago Barcis sono stati trovati almeno una ventina di oggetti, tra i quali una maglietta, una gonna, un giubbotto e un cardigan. C’è un altro mistero, quello della scarpa: è stato ritrovato un mocassino sinistro, che potrebbe appartenere a Giulia. Introvabili, oltre al telefonino, anche la borsa e il computer di Giulia dove c’era la tesi. La Procura potrebbe contestare a Turetta anche il reato di occultamento di cadavere, mentre il suo avvocato potrebbe chiedere la perizia psichiatrica al giudice già domani.