Pubblicato il 19 Settembre 2023
Così si dipingeva sui social Ubaldo Manuali, l’operatore ecologico di Riano accusato di violenza sessuale e diffusione illecita di video e foto porno scattate, a loro insaputa, alle donne che conosceva sul web e poi incontrava nel suo appartamento.
“Nella vita te diranno “non ce la farai” allora tu girate e risponni… Guarda come se fa“. “Nel mio silenzio ho chiuso porte che difficilmente aprirò nuovamente… non per orgoglio. Ma per rispetto verso me stesso“. “Guarda le piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi“. “Non possiamo sapere chi incontrare nella nostra vita, ma possiamo scegliere chi non incontrare più“, scrive sui suoi profili social pubblici, ben sei, associando le frasi a personaggi dello spettacolo: dal protagonista de “Il Corvo”, Brandon Lee, a Keanu Reeves, attore per il quale Manuali aveva quasi un’ossessione (e con cui vantava una certa somiglianza), ma anche Vasco Rossi e il cantante dei Doors Jim Morrison, ricostruisce il Corriere.
E poi la fede: quella romanista, tra stadi e magliette giallorosse, e quella cattolica. Manuali si fotografa spesso con la croce cristiana al collo, in chiesa, davanti al presepe, in preghiera di fronte alle statue di santi e madonne. Perfino con Papa Francesco, con cui appare in diversi scatti: ce n’è uno in cui Manuali è nella folla di fedeli e addirittura sussurra all’orecchio del pontefice che si era avvicinato.
Post e fotografie che scorrono a decine sui suoi profili Facebook e Instagram in cui si mostra sempre in posa, spesso in palestra, seduto al pianoforte, in spiaggia, in giro davanti ai più famosi monumenti romani, a cavallo – con la scritta, a doppio senso, “ma che bello stallone!” – o sul set: a dicembre 2022 aveva lavorato come comparsa alle riprese del film in costume “Goffredo e l’Italia chiamò” di Angelo Antonucci (con Stefania Sandrelli, Vincent Riotta, Maria Grazia Cucinotta). Sfila in abiti risorgimentali, si fotografa insieme al resto del cast, costruisce meticolosamente l’immagine di sé usando filtri ed effetti speciali.
Dice una piccola bugia sull’età: su uno dei profili Facebook segna come anno di nascita il 1970. E si dice “sentimentalmente impegnato”. Ma nelle sue foto c’è solo una ragazza che compare ripetutamente, e sembrerebbe – dai commenti degli amici – che si tratti della figlia. Nulla insomma lascerebbe trasparire quello che invece le indagini stanno portando alla luce.
L’ipotesi è che, a fronte di sei profili social aperti a tutti, ce ne potrebbero essere molti altri privati, usati forse per adescare le sue vittime, dove mostrava il suo lato predatore.