Pubblicato il 7 Novembre 2024
Continuano a ripetersi gli episodi di violenza negli ospedali italiani, dove solitamente i bersagli di balordi e facinorosi sono principalmente i camici bianchi. Nella giornata di martedì 5 novembre a fare le spese di una cieca e brutale violenza nel pronto soccorso dell’ospedale di Pisa è stato invece un anziano 79enne, che si trovava lì dopo aver accompagnato la moglie. Come ha riferito La Nazione un uomo di origini straniere avrebbe aggredito l’anziano senza un valido motivo.
L’aggressione immotivata in ospedale
Secondo la ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, l’aggressore era stato portato al pronto soccorso dell’ospedale dai sanitari dell’1-1-8 che lo avevano soccorso dopo averlo trovato in una forte stato di agitazione dovuto all’assunzione eccessiva di alcol. Il 79enne invece si trovava lì perché aveva accompagnato la moglie al pronto soccorso e la stava aspettando per poi tornare a casa.
Improvvisamente, senza un apparente motivo, l’aggressore si è avvicinato all’uomo e lo ha scaraventato a terra, sotto gli occhi atterriti e impietriti degli altri pazienti, dei familiari, dei medici e degli infermieri. L’azione è stata così repentina che nessuno è riuscito a intervenire in tempo. Il 79enne dopo essere caduto ha perso conoscenza ed è stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale, attualmente con prognosi riservata.
L’aggressore è riuscito a fuggire, ma gli agenti delle Volanti ieri 6 novembre lo hanno rintracciato e fermato. A quanto pare l’uomo si era già reso protagonista di atti di violenza simili.
La furia di Giuseppe Celona: “Serve un presidio fisso di polizia 24h”
Un episodio che non fa altro che evidenziare la situazione di scarsa sicurezza negli ospedali italiani, per i camici bianchi e gli infermieri, ma anche per i pazienti e i loro familiari come dimostra il caso di Pisa. Furioso Giuseppe Celona, segretario regionale di Cisl medici, che ha chiesto un presidio fisso di polizia 24h nell’ospedale di Pisa, affinché gli agenti possano intervenire immediatamente in caso di necessità e garantire un ambiente sicuro per medici e infermieri, ma anche per tutte le persone presenti. “Il fatto è che non è stato un semplice alterco – ha tuonato – ma un’azione violenta”.
Sulla questione è intervenuto anche Nicola Favati, avvocato volontario del Tribunale del malato, il quale ha sottolineato che l’aggressore non avrebbe dovuto trovarsi lì, ma avrebbe dovuto fare un percorso diverso. Ha chiesto che vengano fatti maggiori investimenti nelle strutture sanitarie per gestire casi complicati come questi.