Il carcere dovrebbe essere rieducativo e soprattutto riabilitativo, cioè non solo punire i colpevoli ma anche riabilitarli per poterli poi inserire nella società. Questo però non sempre succede e ne è la dimostrazione Simone Borgese che, dopo aver scontato la pena per aver violentato una tassista, ha reiterato a distanza di anni lo stesso reato a danno di una studentessa 26enne.
Un caso non molto differente si è verificato pochi giorni fa e vede protagonista Raimondo Gaspa, 52 anni, che 22 anni fa uccise Monica Moretti, la donna 38enne di cui si era innamorato, con 51 coltellate. Inizialmente nel 2004 fu condannato all’ergastolo ma l’anno dopo la Cassazione annullò la sentenza della Corte d’Appello condannandolo a 22 anni. Appena messo piedi fuori dal carcere ha immediatamente ripreso a delinquere, stalkerizzando una ragazza di 20 anni.
Gaspa era stato scarcerato il 21 aprile e, dopo 22 anni passati dietro le sbarre, ha iniziato subito a stalkerizzare una 20enne, la fidanzata di un detenuto che aveva conosciuto durante il suo periodo di detenzione nel carcere di Rebibbia.
Dalle indagini, partite dopo la denuncia della ragazza, è emerso che appena uscito dal carcere Gaspa l’avrebbe chiamata anonimamente almeno 2 volte, facendo anche pesanti avances sessuali.
Il 9 maggio l’uomo avrebbe chiamato nuovamente la 20enne, facendole ulteriori proposte sessuali e dicendole di averla vista fuori ad un supermercato. Quello stesso giorno l’uomo avrebbe fatto altre 7 telefonate consecutive. E ancora il 21 maggio l’uomo avrebbe fatto altre 2 telefonate anonime, o meglio con numeri sconosciuti alla ragazza.
Il gip del Tribunale di Roma, considerando che l’uomo ha evidentemente un irrefrenabile istinto a delinquere, dal momento che ha iniziato a perseguitare una donna dopo poche ore dalla sua scarcerazione, ha firmato l’ordinanza che ne dispone una nuova custodia cautelare in carcere, viste le evidenti condotte che denotano una vera serialità.
In sostanza il 52enne, arrestato 22 anni fa proprio per aver ucciso una donna, era caduto di nuovo nello stesso loop che lo condusse a commettere il femminicidio e il rischio che poteva uccidere ancora era alto. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Rima, è stata eseguita dai carabinieri della stazione di Montespaccato, insieme a quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Trastevere.
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