Pubblicato il 19 Ottobre 2021
“Chiede ammettersi il rito alternativo abbreviato con l’ammissione degli elementi raccolti ad indagini difensive e versati nella perizia ricostruttiva prodotta, nonché, della perizia psichiatrica sull’imputata, da ritenersi necessarie al fine del decidere”. Le richieste del legale di Georgeta Colesnicenco, Pietro Ivan Maravigna, è stata accolta dal Gup Santino Mirabella. Oggi si è svolta l’udienza del procedimento a carico dell’ex modella romena accusata dell’omicidio della colombiana Sandra Garcia Rios al culmine di una lite condominiale avvenuta il 3 febbraio scorso a Catania, all’interno di una palazzina di viale Mario Rapisardi.
Al termine dell’udienza, nella quale si sono costituiti parte civile i congiunti della vittima, il giudice ha dato il benestare all’ammissione agli atti del giudizio di una consulenza tecnica di ingegneria forense diretta a una diversa ricostruzione della dinamica dei fatti e il conferimento di un incarico per unna perizia che permetta di accertare la capacità di intendere e di volere della Colesnicenco al momento del tragico evento.
Un precedente incidente probatorio, espletato nella fase delle indagini preliminari, aveva accertato che la Colesnicenco era stata aggredita dalla vittima e dai congiunti all’interno della propria abitazione.
La difesa ritiene pertanto imprescindibile l’accertamento della sussistenza della capacità di intendere e di volere dell’imputata nel frangente della patita aggressione.
Su entrambe le richieste il Pm Alessandra Tasciotti aveva prestato il proprio consenso.
LA MEMORIA DIFENSIVA
Nel dettaglio, la memoria difensiva che ha convinto il Gup Mirabella ad accettare tutte le richieste dell’avvocato dell’imputata evidenziava che, così come affermato dal parere dello psichiatra Carmelo Zaffora, “La signora Colesnicenco viveva in una condizione di stress cronico, dal punto di vista clinico, che può ingenerare nel soggetto che vive tale esperienza un’alterazione comportamentale che si appalesa in chiusura relazionale, tendenza al ritiro sociale, sospettosità verso gli altri, paure immotivate, ideazione a contenuto persecutorio relativamente alla interpretazione di alcuni fenomeni di cui si è protagonisti o vittime, derivanti dall’ambiente circostante. A questa fenomenica si associano, tra l’altro, somatizzazioni come la tachicardia, tensione muscolare, irrequietezza, senso di soffocamento” e che “è evidente come nella Colesnicenco si è strutturata una condizione psicopatologica, consolidata nel tempo, che si correla perfettamente con le riferite angherie e vessazioni ricevute nel contesto abitativo del condominio in cui ha risieduto”.
“CROLLO NELLA CAPACITA’ DI VOLERE”
Inoltre, secondo il contenuto della relazione redatta dalla psicologa Giulia Faia nel 2020, nella quale si affermava che la Colesnicenco soffrisse di disturbi dell’umore ascrivibili ad un Disturbo Bipolare, Zaffora ha sottolineato che “In clinica chi soffre di questo tipo di patologia va incontro a grave instabilità emotiva, con episodi di up-down i quali possono sfociare in comportamenti di agitazione psicomotoria, aumento dell’aggressività, insonnia, impulsività o, al contrario, in una fase di depressione conclamata”; e che “può chiaramente sussistere un discontrollo degli impulsi a cui può conseguire un crollo nella capacità di volere, determinato proprio dalla difficile condizione emotiva vissuta dalla stessa e che, in particolari condizioni stressogene, facilità moltissimo le condizioni inibitorie relative all’autodisciplina e all’autocontrollo impulsivo, potendo scatenare, in quest’ottica, azioni incontrollate ed istintive”.