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Ucciso davanti alla compagna incinta, fermati 6 uomini per l’omicidio di Carmine D’Onofrio

Il ragazzo, figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, fu ucciso lo scorso ottobre a Ponticelli.

Pubblicato il 4 Aprile 2022

La Squadra Mobile di Napoli ha fermato 6 persone nell’ambito delle indagini relative all’uccisione del 23enne Carmine D’Onofrio, figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, a sua volta fratello di Antonio De Luca Bossa, noto come “Tonino o’ sicco”, ergastolano ed elemento di spicco dell’omonimo clan di camorra operante a Ponticelli.

D’Onofrio fu assassinato alle 2 di notte lo scorso 6 ottobre in via Luigi Crisconio davanti alla fidanzata ventenne ed in attesa di un figlio.

Tra le persone fermate c’è anche il boss Marco De Micco, dal quale sarebbe partito l’ordine di uccidere D’Onofrio, accusato di aver organizzato un attentato contro di lui.

De Micco avrebbe estorto quest’informazione da una persona ritenuta vicina al clan De Luca Bossa dopo un sequestro ed un violento interrogatorio.

Ci sarebbe anche un altro fermo tra le persone legate ai De Micco, cioè la mamma del boss che, secondo le intercettazioni della Squadra Mobile, avrebbe preso parte al violento interrogatorio.