Pubblicato il 6 Aprile 2022
La guerra in Ucraina non riguarda soltanto gli esseri umani ma anche gli animali. E, mentre gli animali da compagnia vengono portati lontano dai padroni che fuggono, nei trasportini o avvolti da coperte, oppure restano senza acqua né cibo, la sorte per gli animali degli zoo è terribile.
Feldman: “L’Ecopark non c’è più”
Alexander Feldman, fondatore dell’Ecopark, di Kharkiv in un video-messaggio citato da Ukrainska Pravda ha dichiarato: “L’Ecopark non c’è più. Oggi si sta prendendo una decisione, abbiamo un’ora fino a sera, o per uccidere tutti, farli addormentare, o pensare al trasporto. Ma non c’è nessun posto dove mandarli”.
Stragi di cani e mucche hanno riguardato la regione di Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale. Tetiana Didenko, direttrice del centro veterinario di Chernihiv, lo ha affermato su Telegram: dall’inizio della guerra, sono morti 26 animali per l’infarto causato da esplosioni. La scheggia di un razzo ne ha ucciso un altro. La direttrice ha accudito 250 animali, senza elettricità, riscaldamento e connessione, con quantità minime di acqua e mangime a disposizione.
Animali come tiro al bersaglio in Ucraina
Ma andiamo dalle parti di Kiev. E’ stato anche bombardato lo zoo per bambini di Yasnohorodka, nella periferia della capitale ucraina. Nel bioparco alcuni animali sono morti di fame; altri sono stati attaccati dai cani randagi. Ma c’è di più, secondo quanto rivela il il Daily Star: sembra che animali siano stati usati per il “tiro al bersaglio” dalle truppe russe. Non sono mancati coloro che, per divertimento, hanno decapitato alcuni struzzi. Il proprietario dello Yasnohorodka Eco Park, Akim Akimenko, è stato intervistato dall’emittente locale MyKiev. Queste le sue parole: “Il nostro zoo è quasi interamente distrutto. Abbiamo grandi difficoltà a nutrire e mantenere gli animali. Stiamo cercando di evacuarli e chiediamo aiuto per organizzare un corridoio di evacuazione“.
Zoo: missione di salvataggio
Secondo quanto riportato da Ukrinform, in un ecoparco appena fuori Kiev è stata organizzata una missione di salvataggio. Sono stati i volontari a evacuare lama, alpaca, rari pellicani rosa, cammelli, bufali, mucche scozzesi, asini e pony. Il Fondo internazionale per il benessere degli animali lancia l’allarme in merito agli animali denutriti che, con i propri padroni, aspettano di salire sui treni: “Quando siamo arrivati alla stazione ferroviaria di Przemysl – al confine tra Polonia e Ucraina – abbiamo scoperto che i veterinari erano completamente esausti. Ogni giorno il team si occupa di 200, tra cani e gatti, che arrivano in treno in Polonia”. Un’emergenza di grandi proporzioni, se si pensa soltanto al fatto che in Ucraina vivevano 8 milioni di cani e gatti domestici prima della guerra, secondo le stime dell’azienda di cibo per animali Kormotech.