In queste giornate di intensi colloqui tra Cremlino e alleati NATO, Putin si è confrontato telefonicamente con il presidente francese Macron sia sulla questione della crisi Ucraina che sulla cooperazione bilaterale.
Nel colloquio telefonico di venerdì 28 gennaio tra i presidenti russo e francese, Putin non ha risparmiato la manifestazione del suo malumore nei confronti delle risposte della NATO riguardo alle richieste avanzate dal Cremlino per non acutizzare ulteriormente la situazione di crisi con l’Ucraina.
“Gli Stati Uniti e la NATO non hanno preso le principali preoccupazioni della Russia nelle loro risposte alle proposte di Mosca sulle garanzie di sicurezza” ha sottolineato il presidente russo Vladimir Putin durante la sua telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron.
L’agenzia TASS riporta inoltre che il Cremlino ha notato come l’Occidente abbia anche ignorato la questione di “come gli Stati Uniti e i loro alleati intendono attuare il principio della sicurezza indivisibile, cementato nei documenti fondamentali dell’OSCE e della Russia-NATO, che implica che nessuno può rafforzare la propria sicurezza a spese della sicurezza di altri Stati”.
La questione delle garanzie di sicurezza a lungo termine e legalmente vincolanti per la Russia è diventata l’argomento chiave della discussione. Il leader russo ha sottolineato che Mosca esaminerà attentamente la risposta ai suoi progetti di accordo, ricevuti dagli Stati Uniti e dalla NATO il 26 gennaio, e deciderà le sue ulteriori azioni.
Macron ha risposto proponendo a Putin di cercare i mezzi per sgonfiare questa tensione, nello specifico rilanciando l’attuazione degli accordi di pace di Minsk del 2015.
“È stato sottolineato che entrambe le risposte degli Stati Uniti e della NATO non hanno tenuto conto delle principali preoccupazioni russe come la prevenzione dell’espansione della NATO, il rifiuto del dispiegamento di armi offensive vicino ai confini russi, e il ritorno del potenziale militare e delle infrastrutture della NATO alle posizioni del 1997, quando è stato firmato l’Atto di fondazione Russia-NATO”, recita il comunicato stampa del Cremlino.
Le richieste avanzate dal governo russo per scongiurare l’aggravarsi della tensione tra Russia e Ucraina erano state inviate dal Cremlino in due documenti distinti, i cui destinatari erano gli Stati Uniti e la NATO, lo scorso dicembre.
I punti che Putin chiede di soddisfare comprendono la garanzia legale che l’Ucraina non entrerà mai a far parte della NATO, che siano ritirate le forze militari della NATO nei paesi che vi hanno aderito dopo il 1997 (in buona sostanza, i paesi dell’Europa orientale e centrale, staccatisi dal blocco sovietico dopo il 1991), e alcuni divieti, validi sia per la Russia che per gli Stati Uniti, atti a garantire che i due Paesi non possano dispiegare missili e altre armi per colpirsi l’un l’altro.
Per la NATO, dare alla Russia la garanzia richiesta non è possibile perché l’alleanza militare ha già promesso a Kiev un futuro al suo interno, e inoltre dimostrerebbe di non avere considerazione dell’autodeterminazione di tale stato. I colloqui tra gli alleati NATO e i confronti tra USA, NATO e Russia hanno preso avvio pochi giorni dopo la pubblicazione dei documenti: quando però Putin non ha ricevuto le risposte che voleva e, anzi, è minacciato da nuove sanzioni che Biden assicura essere “molto pesanti”, una nuova escalation della tensione ha preso avvio.
Dopo aver affrontato il delicato tema Ucraina, i due presidenti hanno discusso dei rapporti tra i due Paesi, concordando di continuare il dialogo su tutto il complesso delle questioni della sicurezza europea e di rimanere in contatto sul tema dell’energia nucleare.
“Per quanto riguarda la presidenza francese del Consiglio dell’Unione Europea nel primo semestre di quest’anno, Macron ha informato Putin dell’approccio di Parigi sulla pista comune europea. Le parti sono d’accordo di continuare il dialogo russo-francese su tutto il complesso delle questioni della sicurezza europea”, dice il comunicato del Cremlino.
Francesca Staropoli
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