Ucraina, si lavora ad un incontro tra Biden e Putin. Già 61.000 i civili arrivati in Russia

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L’invasione russa dell’Ucraina, secondo l’intelligence americana, sarebbe ormai decisa e imminente. Ma il presidente francese Macron ha avuto un secondo colloquio (nella giornata di ieri) con Vladimir Putin che si è concluso con l’auspicio di una tregua e di un vertice Usa-Russia.

Biden: favorevole “in linea di principio”, ma no all’invasione dell’Ucraina

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato di essere favorevole “in linea di principio” all’incontro con il Presidente russo Vladimir Putin, ma a patto che non ci sia l’invasione dell’Ucraina. Lo affermano Cnn e Washington Post, in seguito alla mediazione del presidente francese Emmanuel Macron. Il faccia a faccia dovrebbe essere fissato durante la settimana. Il 24 febbraio, ci sarà il summit tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

La portavoce della Casa Bianca: “Pronti a ogni evenienza”

La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, nella notte tra domenica e lunedì, ha affermato: “Siamo sempre pronti per la diplomazia. Siamo anche pronti a rapide e severe conseguenze se la Russia dovesse scegliere la guerra. E al momento la Russia sembra impegnata a portare avanti i preparativi per un attacco su vasta scala all’Ucraina in tempi molto brevi”.

Blinken domenica nel corso di ‘State of the Union’, programma della Cnn, si è espresso in questo modo: “Il presidente Biden è pronto a confrontarsi con il presidente Putin in qualsiasi momento e secondo qualsiasi formato, se questo può contribuire ad evitare una guerra“.

61.000 civili giunti in Russia

Sono ormai circa 61.000 i civili in fuga dalla regione ucraina del Donbass. Sono giunti in Russia, nella regione di Rostov, dopo l’evacuazione ordinata venerdì dai leader delle autoproclamate repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk. Lo afferma il ministro russo per le emergenze, Alexander Chupriyan in una conferenza stampa (agenzia Tass). Stato di emergenza anche per altre due regioni russe, per l’arrivo di profughi evacuati dalla regione ucraina del Donbass: parliamo di Penza e di Saratov, che possono accogliere fra i 500 e i 1.500 profughi ciascuna (agenzia Interfax). Oltre a Rostov, già c’era lo stato d’emergenza anche nelle regioni di Ryazan, Volgograd, Voronezh e Kursk. A Kursk, in particolare, secondo le autorità locali, è arrivato un treno con 525 civili dal Donbass.

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Isabella Lopardi

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