Gli ultimi drammatici messaggi di Giulia Tramontano: “Impagnatiello va rinchiuso in un ospedale psichiatrico”

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Prosegue il processo contro Alessandro Impagnatiello apparso in lacrime e col capo chino in tribunale, per l’uccisione di Giulia Tramontano, che portava in grembo anche suo figlio, Thiago, mentre continuano ad emergere dettagli inquietanti.

Giulia infatti poco prima di morire aveva conversazioni via chat con l’altra donna 23enne con la quale il barman aveva una relazione parallela e in una delle ultime aveva detto che Impagnatiello doveva essere rinchiuso in un buon ospedale psichiatrico.

Le ultime chat di Giulia Tramontano

Lo scambio di messaggi risale al pomeriggio del 27 maggio 2023, poche ore prima dell’efferato delitto. Le due ragazze stavano parlando in un test di gravità che il 30enne avrebbe falsificato e poi mostrato alla sua collega con la quale aveva una relazione per dimostrare che lui non era il padre di Thiago.

Giulia però ha smentito Impagnatiello, sostenendo di non aver mai fatto alcun test del DNA perché non ne aveva bisogno. L’altra ragazza ha poi detto che Impagnatiello aveva accusato Giulia di essere stata con un altro uomo quando era scesa a Napoli, quindi il bambino era suo. Giulia ha smentito quest’altra bugia, spiegando che il secondo uomo era solo un suo ex. Poche ore dopo Impagnatiello si sarebbe avventato con ferocia inaudita su Giulia e sul feto con 37 coltellate, per poi disfarsi del cadavere.

Il labello

Sempre nella chat del 27 maggio Giulia ha chiesto alla 23enne se aveva perso un labello bordeaux nell’auto di Impagnatiello, e lei rispose che lo aveva lasciato appositamente lì per consentirle di smascherarlo. “Sono più attenta di quel che crede lui” – scrisse Giulia, mentre la 23enne replicò: “Pensa che noi siamo stupide”. Anche il fratello di Impagnatiello, Omar, ha parlato di un rossetto all’udienza e ha rivelato tutte le bugie raccontate dal barman.

Giovedì 7 marzo anche la 23enne ha testimoniato al processo contro Impagnatiello, accusato di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e provocato aborto. I messaggi sono depositati nel procedimento davanti alla Corte d’Assise di Milano che ha fissato altre 3 udienze. Il prossimo appuntamento è fissato il 21 marzo, quando sarà chiamata a testimoniare Chiara Tramontano, sorella di Giulia. Le altre due tappe sono previste il 4 aprile e l’11 aprile.

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Redazione Nazionale

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