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Ultimo diventerà papà: la bellissima lettera al figlio in arrivo

Pubblicato il 25 Giugno 2024

Questo è un momento particolarmente “fertile” per i cantanti italiani: prima Ermal Meta è diventato padre, un evento così bello che neanche la notizia del furto in casa ha rovinato, e poi Ultimo ha annunciato che tra qualche mese diventerà papà.

Il cantante ha dato la bella notizia dopo i tre concerti sold out all’Olimpico di Roma, la sua città natale, condividendola con i suoi fan che lui considera la sua seconda famiglia.

Ultimo ha voluto raccontare la sua “tormentata” notte tra il 24 e il 25 giugno, al termine dei concerti romani e dopo aver appreso la notizia che ben presto diventerà padre. Ha racchiuso le sue emozioni in una lettera fiume, dedicata alla sua città ma anche al piccolo bebè che tra poco andrà a riempire la sua vita.

La lettera di Ultimo al figlio nascituro

Nella sua lunghissima lettera su Instagram Ultimo, alias Niccolò Moriconi, ripercorre per prima cosa le emozioni vissute durante i concerti nella città di cui è figlio, Roma. È ancora molto agitato e con l’adrenalina a mille, quindi nella lettera scrive che si è preparato una camomilla per calmarsi.

Neanche la camomilla è sufficiente per calmarlo e così decide di accendersi una sigaretta, anche se pensa tra sé e sé: “Ora che sto per diventare papà vorrei smettere davvero, mi dico”. La notizia della gravidanza della sua compagna Jacqueline Luna Di Giacomo era nell’aria, infatti era già stata “spoilerata” dal giornalista Alessandro Rosica.

Poi rivolge la sua mente al figlio che, forse, non vorrà diventare musicista come il padre. E lui non ha intenzione di imporgli di suonare musica: “Spengo la sigaretta e penso che non gli imporrò di studiare pianoforte”.

Spiega che, qualunque sia la professione che deciderà di fare il figlio, lui la accetterà: “Se vorrà lavorare in un bar gli dirò che andrò a prendere il caffè da lui ogni mattina, se vorrà”. La lettera ha emozionato tutti i suoi fan e si chiude con questa conclusione strappalacrime: “Spengo la luce, non mi reggo in piedi, il letto è diventato mare, buonanotte Niccolò, buonanotte Roma mia”.