Pubblicato il 4 Ottobre 2023
Sono finite le operazioni di rimozione dell’autobus precipitato dal cavalcavia Rizzardi a Mestre, in provincia di Venezia, il cui bilancio al momento è pesantissimo. Ci sono almeno 21 vittime, tra le quali anche 2 bambini, e 15 feriti alcuni dei quali in condizioni gravi.
11 le persone al momento identificate tra le vittime: sono 4 ucraini (2 donne, un uomo e un minore), una francese, un tedesco, una coppia spagnola, un croato e due minori (un maschio e una femmina) di origine austriaca.
Da poco il Comune di Venezia ha comunicato l’apertura del traffico sul cavalcavia, dove al momento si viaggia su un’unica corsia. A questo punto resta da capire quali sono le cause dell’incidente: al momento è stato escluso un colpo di sonno o un malfunzionamento del mezzo, quindi si sta facendo strada l’ipotesi di un malore dell’autista, avvalorata da alcuni video e dall’assenza di tracce di frenata, almeno secondo i primi rilievi.
L’ultimo tragico post social dell’autista
Il pullman, dopo aver “rimbalzato” sul guardrail, ha sfondato il parapetto per poi fare un volo di circa 30 metri finendo tra i binari della stazione ferroviaria di Mestre e un magazzino.
Il mezzo era alimentato a batteria e ha preso fuoco, provocando la morte di 21 persone, tra le quali l’autista Alberto Rizzotto, 40enne originario di Treviso. Secondo i responsabili, che hanno visionato alcune immagini, il bus al momento dell’incidente rallenta, sbanda e quasi si ferma, cosa che avvalora l’ipotesi di un malore.
Rizzotto, originario di Tezze di Piave, potrebbe essere stato colto da un malore durante la guida che gli avrebbe fatto perdere il controllo del bus. Tra l’altro non ci sarebbe alcun segno di frenata, quindi si fa strada la possibilità che Rizzotto sia stata colpito da un malore. Da tutti era definito come un autista bravo ed esperto e secondo le indagini ha preso servizio un’ora e mezzo prima di mettersi alla guida, quindi sarebbe da escludere l’ipotesi del colpo di sonno.
Il suo ultimo post recitava così: “Shuttle to Venice”, per presentare il servizio navetta verso Venezia di cui lui era alla guida. Subito dopo la notizia gli amici si sono riversati sul suo profilo social e lo hanno tempestato di domande e di commenti. “Fatti sentire per favore”, “Rispondi” – hanno scritto preoccupati i suoi conoscenti.
Rizzotto non poteva naturalmente rispondere e, quando amici e parenti hanno ormai appreso che era proprio lui l’autista deceduto tragicamente in seguito al terribile impatto, non hanno potuto fare altro che esprimere il loro cordoglio e inviare le loro sentite condoglianze.