Pubblicato il 17 Ottobre 2021
C’è chi riesce ad arrivare a fine mese: ma c’è anche chi non ci riesce. In assoluto, ci sono un milione di poveri in più. Lo si afferma nel report 2021 della Caritas, in merito a povertà ed esclusione sociale (scarica il pdf). La maggiore concentrazione si riscontra al Nord.
Dall’inizio della pandemia, la Caritas ha soccorso 1,9 milioni di persone. Il 44% di esse si è rivolta all’ente per la prima volta, senza particolari differenze tra italiani e stranieri. Dietro questo stato di cose, ci sono spesso forme di povertà minorile.
A livello regionale, sono questi i territori più colpiti: la Valle d’Aosta (61,1%); la Campania (57,0%), il Lazio (52,9%), la Sardegna (51,5%), il Trentino Alto Adige (50,8%).
Parliamo di differenze legate all’età: per i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 34 anni le nuove povertà corrispondono al 57,7%. Contribuisce la condizione di sfruttamento in cui vivono ragazzi e ragazze che lavorano in Italia.
Chi sono i nuovi poveri? Si tratta di famiglie giovani, che lavorano, con figli minori a carico. Nel 2020 è aumentata del 2% la quota di poveri cronici, dal 25,6% al 27,5%. L’età media è pari a 46 anni. Il 57% ha al massimo la licenza di terza media, e solo uno su cinque ha il Reddito di cittadinanza.
Dal 2021 il 70,3% dei nuovi assistiti del 2020 non ha fatto più ricorso ai servizi Caritas, ma che cosa significa? Può essere interpretato come un segno di speranza. E’ preoccupante tuttavia il 29,7% di “nuovi poveri”. Non mancano i poveri “intermittenti”, che sono circa il 19,2% e che oscillano ripetutamente tra la condizione di bisogno e non, collocandosi appena al di sopra della soglia di povertà.
Sono oltre un milione i poveri assoluti in più in Italia, arrivando al valore record di 5,6 milioni di persone in stato di povertà assoluta, pari a 2 milioni di nuclei familiari. E le famiglie in in povertà assoluta? La percentuale è più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se le regioni del Nord fanno registrare la crescita più ampia, passando dal 5,8% al 7,6%. In precedenza le famiglie povere erano distribuite in egual misura al Nord (43,4%) e al Sud (42,2%). Nel 2020 si è giunti al 47% al Nord, con circa 2 milioni 554mila persone, e al Sud al 38,6, con circa 2 milioni 259 mila persone. Il Centro Italia fa registrare un’incidenza del 6,6%, per un totale di 788mila poveri assoluti.