Sta facendo ancora molto discutere, sui social, la messa in onda dell’ultimo episodio di Un Posto al Sole, che ha visto la scena di bacio tra due personaggi maschili, Sasà e Castrese, interpretati rispettivamente da Cosimo Alberti e Peppe Romano.
La scena, andata in onda nella puntata di lunedì 2 gennaio, ha scatenato una serie di reazioni negative da parte di alcuni telespettatori, che hanno accusato la produzione Rai di “turbare i minori” e di promuovere valori in contrasto con i principi religiosi.
“Scena da VOLTASTOMACO! Questo sarebbe il servizio pubblico a cui siamo OBBLIGATI a pagare un canone. Aboliamo il canone alla Rai!” è il commento, tra i più moderati, di un lettore de Il Giornale.
All’odio espresso sotto i vari post che parlano dell’argomento, c’è fortunatamente chi ha risposto condannando gli atteggiamenti omofobi ed esprimendo commozione per il momento di tenerezza mostrato nella scena. Altri ancora hanno manifestato il proprio stupore nel constatare che – ancora oggi, nel 2023 – c’è chi si indigna per un bacio tra due uomini.
Il gesto d’affetto che si sono scambiati Sasà e Castrese era stato preceduto da un interesse reciproco mostrato nei precedenti episodi della soap, ma ciò non ha impedito a molti spettatori di esprimere il loro sdegno sui social media. Alcuni hanno scritto che la scena era “un vero schifo” e hanno accusato la Rai di promuovere valori che vanno contro i principi cattolici.
C’è da dire che la soap opera ambientata a Posillipo, a Napoli, non è nuova a questo tipo di situazioni. Già otto anni fa, infatti, due personaggi maschili si lasciarono andare a un gesto romantico. Sandro (Alessio Chiodini) si rese conto di essere attratto da Claudio (Gabriele Agnani) e anche in quel caso il bacio tra i due ebbe un riscontro molto duro dal pubblico.
“La nostra Associazione – scrivono in un comunicato i rappresentanti di Antinoo Arcigay Napoli – osserva con stupore e preoccupazione la polemica che, prima sollevata sui social, poi riportata dai media. Stupore dovuto al fatto che l’amatissima soap girata a Napoli aveva già in passato proposto al suo pubblico una storia omosessuale”.
“Ci si interroga, non senza preoccupazione, se la polemica di matrice omofobia sollevata sui social non sia cartina al tornasole di una mutata temperatura umana e sociale nel Paese, campanello d’allarme di un eventuale clima di crescente intolleranza che potrebbe – conclude l’associazione – presto gravare sulla vita e sulla libertà dell’intera comunità LGBT+ italiana”.
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