Pubblicato il 6 Novembre 2024
Ha destato grande scalpore e indignazione il caso della 12enne che ha accoltellato un compagno di classe nella scuola media di Santa Maria delle Mole nel Comune di Marino, in provincia di Roma. Il direttore regionale dell’Usr Lazio Anna Paola Sabatini, come riferito dal Corriere, ha chiesto al preside dell’istituto dove si è consumata l’aggressione di stilare una relazione completa su quanto accaduto. Si teme che dietro questa storia ci sia l’ombra del bullismo.
L’indagine: l’ennesimo caso di bullismo?
La Sabatini ha avviato un’indagine per capire se nei giorni o nelle settimane precedenti ci siano stati episodi di bullismo o avvisaglie di quanto sarebbe accaduto. Ha precisato che saranno prese delle misure cautelari, ma ha sottolineato che sarà importante fornire supporto psicologico tanto alla 12enne che ha compiuto l’aggressione, quanto al compagno che l’ha subita.
Da quanto trapelato l’aggressione sarebbe nata per vendetta, dopo che il compagno avrebbe raccontato alla professoressa che la 12enne aveva copiato durante un compito in classe. Si sospetta che questo sia solo l’ultimo caso di bullismo commesso nei suoi confronti.
Sarebbe una ragazzina difficile e isolata, almeno così la descrivono i suoi compagni di classe. Sembra che abbia una sola amica e che stiano sempre insieme, senza socializzare con nessuno. “Pian piano è diventata emo” – hanno raccontato i compagni di classe, un termine che nel linguaggio giovanile raffigura una persona emotivamente vulnerabile, con capelli tinti di nero con ciocche colorate, frangia lunga e pettinata di lato, trucco scuro sugli occhi e accessori vari come borchie e catene.
Il destino della 12enne
La ragazzina di 12 anni, per via della minore età, non è imputabile ma nei suoi confronti devono comunque essere presi dei provvedimenti. Ieri, 5 novembre, la madre della minorenne è stata convocata nella scuola dal preside Paolino Gianturco per discutere del futuro della figlia. Due le opzioni al momento: la sospensione della ragazza, che avrà ripercussioni sul voto in condotta, o in alternativa il trasferimento in un’altra scuola, dove poter riprendere gli studi in un contesto più sereno.