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Università

Università di Catania: 70 docenti fra i migliori scienziati italiani

Pubblicato il 24 Agosto 2021

Settanta docenti dell’Università di Catania di diverse aree scientifiche rientrano nell’elenco 2021 dei Top Italian Scientists, la graduatoria degli scienziati di maggiore impatto, misurato con il valore di h-index.

Questo è l’indicatore che esprime sia la produttività che l’impatto della produzione culturale o scientifica di una persona attraverso le citazioni ricevute, così come ricavate dal database di Google Scholar My Citations.

Per essere considerati in questa graduatoria, l’h-index dev’essere uguale o maggiore di 30: sono TIS, ad esempio, l’attuale ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani (Material & Nano Sciences), la ministra dell’università Cristina Messa (Biomedical Sciences), il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi (Business Sciences) e l’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi (Engineering).

L’Ateneo catanese si colloca così al 19esimo posto tra le 66 università italiane censite dalla TIS, ed è tra le prime meridionali, dopo l’Università Federico II di Napoli e quasi appaiata alla Aldo Moro di Bari.

“Dalla fisica alla chimica, dalle scienze economiche all’ingegneria, dalle scienze umanistiche e sociali alle neuroscienze, tutte le macroaree disciplinari del nostro ateneo possono vantare studiosi che rientrano in questa graduatoria – sottolinea il rettore Francesco Priolo -, a conferma della qualità complessiva del corpo docente e dei ricercatori del nostro ateneo, che negli ultimi anni ha investito significative risorse economiche a sostegno delle iniziative di ricerca pura e applicata in tutti i settori e si è dimostrato altamente competitivo nell’ambito dei progetti europei e internazionali”.

“L’Università di Catania – prosegue il rettore – è inoltre straordinariamente attivo sul fronte dei progetti di ricerca innovativi, basti pensare che in questo momento stiamo lavorando, in qualità di capofila o di partner qualificati, a più di 40 progetti Po Fesr 2014/20, finanziati dalla Regione siciliana su misure dell’Unione europea, un numero che supera il totale dei progetti che coinvolgono gli altri atenei isolani”.