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Giulia Cecchettin

Uno stupro scoperto in classe grazie ad un tema su Giulia Cecchettin: 16enne pontina salvata dalla prof

Un tema sulla tragica vicenda di Giulia Cecchettin ha spinto una giovanissima pontina ha mettere, nero su bianco, la terribile vicenda che la vede coinvolta con accuse pesantissime nei riguardi dell’ex fidanzato, anche lui giovanissimo e che frequenta il medesimo istituto professionale

Pubblicato il 2 Febbraio 2024

La storia di Giulia Cecchettin, la giovane massacrata dall’ex fidanzato lo scorso novembre, continua a suscitare emozioni e riflessioni. Come raccontato dai colleghi de Il Messaggero Latina, una studentessa di 16 anni, frequentante un istituto professionale del sud pontino, ha trovato la forza di raccontare la sua esperienza attraverso un compito in classe. Il tema, ispirato alla tragica vicenda di Giulia, ha rivelato un incubo di violenze e stalking.

Un Amore Diventato Incubo

Nel suo racconto la giovane studentessa svela dettagli scioccanti: uno stupro, il controllo ossessivo da parte dell’ex fidanzato, e messaggi su WhatsApp che martellavano la sua vita quotidiana. Quello che era iniziato come un amore tra due giovani è precipitato in un incubo, mettendo in luce una realtà drammatica. Tutte dichiarazioni ovviamente ora al vaglio delle forze dell’ordine.

La Reazione della Scuola e dei Docenti

I docenti, di fronte a un documento così duro, hanno agito prontamente. Hanno convocato i genitori della ragazza e quelli dell’ex ragazzo, entrambi frequentanti la stessa scuola. La presenza della psicologa è stata richiesta, e la denuncia ai carabinieri è stata immediata.

Le Rivelazioni dei Militari

I carabinieri, leggendo il compito della studentessa, hanno scoperto dettagli agghiaccianti: pedinamenti, rapporti non consensuali ripresi con il cellulare. L’ex fidanzato è ora accusato di violenza sessuale e atti persecutori. Il tribunale dei minori di Roma ha imposto al giovane di restare a casa e di non frequentare la scuola.

La Difesa e le Controversie

Il ragazzo, sentito dal gip, ha negato le accuse, cercando di minimizzare lo stalking come “gelosia”. La procura dei minori, invece, ha definito il suo comportamento “offensivo, denigratorio e minaccioso”. Gli avvocati del giovane hanno tentato una difesa suggerendo che i lividi della ragazza fossero causati dalle lezioni di kickboxing.

Il Futuro del Caso

La decisione sul mantenimento della misura che costringe il ragazzo a casa spetta ora al giudice per le indagini preliminari.