Pubblicato il 31 Ottobre 2024
“Mi hanno sempre boicottato, e non ho nemmeno un computer di servizio. Allora ho capito che non mi lasciavano fare niente e ho preso atto”. E’ quel che un ricercatore 62enne di Montecopiolo, nel riminese, ha dichiarato a Il Resto del Carlino quando è stato avviato, lo scorso giugno, il procedimento nei suoi confronti.
Procedimento che si è concluso martedì con il licenziamento deciso dall’Università di Urbino per assenteismo.
Secondo quel che è stato affermato dall’Ateneo, il docente, assunto nel 1997, dal 2003 non ha mai firmato una ricerca. Il suo contratto gli permetteva di lavorare anche a casa ma comunque di produrre qualcosa.
Dopo due decenni fino il nuovo rettore Giorgio Calcagnini ha scoperto una decina di ricercatori distratti, e tra loro spiccava il nome del professore di chimica.
Aperto il procedimento a giugno, ecco ora cosa è stato deciso: “Si è conclusa l’istruttoria del Collegio di Disciplina dell’Università di Urbino relativa al procedimento nei confronti del dottor Luciano Lattanzi, dalla quale è emersa una condotta gravemente inadempiente rispetto ai doveri di ufficio. Alla luce delle risultanze istruttorie, il Collegio ha deliberato all’unanimità la proposta di applicazione, ai sensi degli artt. 87 e 89 del regio decreto n. 1592 del 1933, della sanzione di destituzione senza perdita del diritto a pensione o assegni. La proposta di licenziamento, trasmessa al Consiglio di amministrazione di Ateneo, è stata approvata nella seduta del 25 ottobre 2024”.