Pubblicato il 7 Novembre 2020
Questa notte Joe Biden è tornato a parlare alla nazione ma senza annunciare una vittoria. Con le sue parole ha voluto informare i cittadini che lui e Kamala Harris sono già al lavoro e che non c’è tempo da perdere in conflitti fra parti ma è necessario ritrovare l’unità nel paese.
“Non abbiamo più tempo da perdere in guerre di parte” ha detto Joe Biden, aggiungendo anche “Voglio che le persone sappiano che non stiamo aspettando per fare quello che dobbiamo”. Dunque in messaggio è, ci stiamo già dando da fare perché non c’è tempo da perdere.
Quello che sembra possa diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti sta già ricevendo dalle istituzioni gli aggiornamenti sulle questioni più importanti, come l’evoluzione dell’epidemia di SARS-CoV-2. I suo status è cambiato anche agli occhi dei dipartimenti si sicurezza che hanno già approntato per lui e la sua vice tutti i dispositivi previsti per la protezione dei capi di stato.
Nonostante la macchina burocratica di stato si stia a poco a poco assettando per un cambio al vertice e malgrado la matematica stia decisamente giocando contro di lui, come spiegato da Nate Silver su ABC, l’attuale inquilino del numero civico 1600 di Pennsylvania Avenue non dà alcun segno di voler concedere la vittoria all’avversario. Al contrario, voci dallo staff della Casa Bianca parlano di un Donald Trump piuttosto arrabbiato e insoddisfatto che si interroga sulla possibilità di ampliare la sua squadra di avvocati. Invece di cedere Trump continua a pensare di passare alla battaglia legale in quella manciata di stati in cui il margine fra lui e Biden sembra essere ridoto.
Ma mentre il presidente ancora il carica si immagina di ottenere qualcosa dai tribunali il fronte su cui provare a combattere si fa per lui sempre più esteso. Nelle ultime ore Joe Biden ha visto aumentare il suo vantaggio su Trump in Georgia di alcune migliaia di voti ma, quello che è ancora più importante, ha visto irrobustirsi il suo margine in Pennsylvania. Dunque, guardando all’evoluzione dello scrutinio si fa impervia anche l’opzione dei riconteggi, che hanno senso solo quando il distacco fra i contendenti è veramente minimale. Contrariamente a quanto si possa pensare le operazioni di riconteggio non portano a guadagnare più di qualche centinaio di voti.
E in aggiunta a tutto questo il presidente Trump si trova scomodo anche in ambito Twitter dove, da quanto riporta il New York Times, il 38% dei suoi tweet viene coperto con un’etichetta che declassa quei contenuti al rango di fake news.
Per come stanno ora le cose e calcolando la quantità di schede ancora da contare e la tendenza che emerge durante lo spoglio è chiaro che le possibilità per Donald Trump di ribaltare la situazione rasentano lo zero.
Interessante invece è l’analisi dei numeri di questo ciclo elettorale. A oggi Joe Biden ha ricevuto 74.387.118 di voti risultando il candidato alla presidenza più votato di sempre. I seggi però dicono anche che nella lista dei più votati di ogni epoca Donald Trump si piazza secondo con i 70.205.202 voti incassati a queste elezioni.
Confrontando la performance di Trump nel 2020 con il risultato del 2016 si scopre che lui in realtà ha ricevuto più voti questa volta e questo spinge alcuni ad affermare che l’insuccesso non si potrebbe narrare come un rifiuto di questo presidente da parte del paese. Per quello che si più osservare però in alcune aree del paese i candidati del partito repubblicano hanno preformato meglio di lui per cui. Alla fine dei conti l’imponente partecipazione dei cittadini a questo volto, stimolata da un’impostazione “noi contro di loro”, ha soprattutto certificato una profonda divisione del paese su cui la prossima amministrazione avrà molto da lavorare.
In tal senso Joe Biden dice “Lasciamoci alle spalle la rabbia e la demonizzazione”.