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USA2020 – Georgia, Ballottaggio per il Senato: Warnock vincitore su Loeffler. Sfida Ossoff-Perdue ancora aperta.

Pubblicato il 6 Gennaio 2021

Nello stato delle pesche si sta giocando una cospicua parte delle potenzialità dell’amministrazione Biden-Harris. Nella fida fra il reverendo Raphael Warnock (D) e la senatrice Kelly Loeffler (R) ha prevalso il candidato democratico mentre nell’altra corsa per il Senato, fra Jon Ossoff (D) e il senatore David Perdue (R), è marginalmente davanti il giovane Dem. Maggiori dati sui conteggi e conseguenti risultati si prevedono per oggi, appena si completerà lo spoglio dei voti postali relativi ad alcune contee particolarmente popolose.


Grande attesa negli Stati Uniti per il risultato di una competizione elettorale locale che avrà pesanti conseguenze a livello nazionale, portando da un lato o dall’altro il controllo del Senato degli Stati Uniti.
Generalmente questo tipo di competizione non ha un tale peso e non attira l’attenzione dell’intera federazione americana, ma in questo ciclo elettorale già così sofferto non poteva mancare un finale che fa tenere il respiro trattenuto, fino all’ultimo secondo, portando a spendere una sfacciata quantità di soldi nel tentativo di supportare le campagne dei candidati.
I due ballottaggi ora nella fase finale di conteggio hanno spinto a spendere ben 470 milioni di dollari (dato aggiornato al 4 gennaio 2021). In questa ultima folle corsa al Senato il candidato con i maggiori finanziamenti è stato il democratico Jon Ossoff ($138,257,050) seguito da Raphael Warnock (D) con $130.608.856. Considerando invece i candidati repubblicani abbiamo i $92.135.745 racimolati da Kelly Loeffler (R) e i $89.125.839 raccolti da David Perdue (R). Ma nonostante questo dispiego di denari il margine fra le due coppie di candidati si è rivelato minimo facendo temere perfino il riconteggio in una delle due sfide cioè quella fra Ossoff e Perdue.

Quello che invece si chiedono in molti è quanto il ruolo giocato da Donald Trump in questa ultima competizione abbia aiutato o danneggiato i candidati repubblicani. Le opinioni in merito sono varie, ma chi ha pensato che la telefonata fra il presidente in carica e il Segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, potesse avere un peso forse è rimasto deluso.
In tale chiacchierata, ottenuta da Trump dopo ben 18 tentativi e altrettanti rimbalzi da parte di Raffensperger, l’attuale inquilino della Casa Bianca faceva pressione perché gli venissero trovati 11.780 voti per poter ribaltare il risultato elettorale in Georgia. “Quindi guarda – aveva detto Trump al Segretario di Stato della Georgia – Tutto quello che voglio fare è questo. Voglio solo trovare 11.780 voti, uno in più di quelli che abbiamo. Perché abbiamo vinto lo stato. (…) Allora cosa faremo qui, gente? Mi servono solo 11.000 voti. Ragazzi, ho bisogno di 11.000 voti. Fatemi il piacere.”


Al momento della pubblicazione di questo dialogo da parte della stampa indipendente è partita un’onda d’indignazione che però non ha lambito più di tanto ne i sostenitori di Trump, convinti che dietro questo ciclo elettorale ci sia un complotto, ne diversi eletti repubblicani preoccupati di farsi confermare al Congresso fra due anni, i quali reggono il gioco a Trump nella speranza di tenersi il supporto dei suoi fan.
Quello che però sta emergendo in queste ore è che i due mesi in cui molti membri del GOP (Grand Old Party) hanno consentito a Donald Trump e il suo team legale di fare e dire qualsiasi cosa forse non hanno portato tutti i risultati sperati e il Partito Repubblicano si potrebbe ritrovare, alla fine dei giochi, con una maggioranza al Senato strappata per un seggio o addirittura con la perdita del controllo dell’aula, lasciando così mano libera ai democratici di imporre il loro programma politico ed economico.

Nell’annunciare la sua vittoria il pastore dell’Ebenezer Baptist Church, Rev. Raphael Warnock, ha voluto offrire la sua esperienza come un esempio per altri che come lui partono dalla povertà: “Possa la mia storia essere un’ispirazione per un giovane che sta cercando di afferrare e aggrapparsi al sogno americano.” E poi, ricordando la madre ha aggiunto “Poiché questa è l’America, le mani di 82 anni che raccoglievano il cotone di qualcun altro sono andate alle urne e hanno scelto il figlio più giovane come senatore degli Stati Uniti”.


Fonti: CBS, ABC, CNN, opensecrets.org