#VacchiOut, corre sui social l’hashtag per il boicottaggio del documentario su Gianluca Vacchi

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Monta la protesta sui social di persone che stanno usando l’hashtag #VacchiOut per chiedere che il documentario di Vacchi venga rimosso dalla piattaforma di streaming Amazon Prime.

Sono, infatti, molti gli utenti che esprimono forti critiche a Gianluca Vacchi dopo la denuncia della sua ex collaboratrice. Pochi giorni fa sono stati diffusi anche “audio shock” dove Vacchi si scaglia contro il personale che lavora con lui e lo assiste, minacciando addirittura di “mettergli le mani addosso”. Ci sono anche utenti che hanno reso pubblica la disdetta dell’abbonamento a Prime come protesta e sui social si leggono commenti del tipo: “Guardiamoci i documentari di storia”, “Non avevamo bisogno di chi considera i dipendenti schiavi”.

Nel documentario, finito al centro delle polemiche (Mucho Más) Vacchi si racconta e, anche in questo caso, alcuni hanno scritto all’imprenditore dicendo che “Hanno cambiato il giudizio su di lui dopo aver visto il documentario”.

Ma questo non ha evitato – comunque – che una buona parte di utenti non veda di buon occhio la diffusione del documentario dopo le accuse di minacce e sfruttamento (Vacchi avrebbe retribuito male e poco i suoi dipendenti e li avrebbe anche maltrattati) e che gli sia stato permesso di girare un documentario dove sfoggia e mette in mostra la sua vita, a tratti “esagerata”.

I suoi dipendenti lo difendono

Proprio ieri (28 maggio) è stato diffuso sul web e ai media un video dove otto dei suoi attuali dipendenti (il gruppo si definisce GV life staff) hanno solidarizzato con Vacchi dicendo chiaramente che le accuse al loro datore di lavoro sono false. “La nostra vita qui non trascorre tra una frustata e un insulto o qualcuno che ci tira una tazzina. Siamo qui per lavorare ma anche per divertirci, nessuno ci obbliga a fare i TikTok o a infilarci una divisa”, spiega Laura, la portavoce del gruppo. Parole di fuoco invece per la loro ex collega: “Non assumetela! Mandatela alla Caritas”, frasi all’indirizzo della 44enne che ha denunciato Vacchi e ha innescato sul web quello che per molti, adesso, è diventato un caso.

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Redazione Nazionale

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