Pubblicato il 19 Gennaio 2021
C’è un dato – però – incontrovertibile: la Lombardia, ad oggi, ha somministrato il 79,8% delle dosi di vaccino ricevute, la Campania, invece, ha già somministrato il 94,8% del farmaco. Allora, ci si chiede, non sarebbe anche questo un criterio, prima di reclamare altre dosi di vaccino?
Contributo che le Regioni danno al Pil, mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus: sono questi i quattro parametri che il vice presidente e neo assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti avrebbe chiesto di tenere in considerazione per la ripartizione dei vaccini anti-Covid, con una lettera al commissario Arcuri. E’ quanto filtra dalla riunione di Moratti con i capigruppo, secondo fonti di maggioranza e opposizione.
Il riferimento al Pil come uno dei criteri per la ripartizione delle dosi di vaccino anti-Covid non è legato al concetto di “ricchezza”, bensì alla richiesta di una “accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, che costituisce una dei principali motori economici del Paese”. Lo precisano dall’Assessorato al Welfare della Regione Lombardia, dopo quanto emerso dal primo confronto tra il neo assessore Letizia Moratti e i capigruppo. “Il concetto – spiegano dall’assessorato – non è quello di dare più vaccini alle Regioni più ricche” ma “se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell’intero Paese”.
“La vicepresidente Moratti sulla distribuzione dei vaccini ha chiesto una serie di integrazioni che mi sembrano estremamente coerenti e logiche e ascolteremo cosa ne pensa Arcuri”, ha spiegato il presidente della Regione Attilio Fontana in conferenza stampa. “Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili se non discriminatori”, ha subito commentato il capogruppo M5s al Pirellone, Massimo De Rosa.
Speranza, vaccino è diritto, non conta ricchezza territorio – “Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. In Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione.Non un privilegio di chi ha di più”. Queste le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza.