Pubblicato il 17 Agosto 2022
Preoccupa il vaiolo delle scimmie, che sta iniziando a mietere le prime vittime in Europa, e adesso c’è un caso sospetto di trasmissione della malattia da uomo a cane.
L’episodio è stato raccontato dalla rivista The Lancet, la quale pone l’attenzione su un caso sospetto che si è verificato a Parigi. Un levriero italiano di 4 anni ha manifestato gli stessi sintomi del vaiolo delle scimmie, cioè lesioni cutanee e mucose, 12 giorni dopo che i suoi due padroni conviventi hanno contratto la malattia.
Il cane è stato sottoposto ad un test Pcr che ha confermato la positività. I ricercatori dell’Università Sorbona sulla rivista hanno spiegato che, in seguito al confronto tra i tamponi, sembra essere proprio lo stesso genoma virale ma bisogna capire come abbia fatto il quadrupede a contagiarsi.
Vaiolo delle scimmie, dalla Francia il primo caso di contagio da uomo a cane?
I ricercatori ritengono plausibile che il cane sia stato contagiato dai suoi padroni, un 44enne malato di Hiv e in terapia con antiretrovirali e un uomo di 27 anni sieronegativo. Lo scorso 10 giugno i due uomini si sono presentati dall’ospedale de la Pitié-Salpetriére con sintomi come mal di testa, febbre, mucose e lesioni alle cute che sono comparsi dopo rapporti sessuali avuti con altri partner.
12 giorni dopo il loro cane, che prima di allora non aveva manifestato alcun disturbo, ha sviluppato sintomi tipici del vaiolo delle scimmie come lesioni cutanee ed è risultato positivo al test.
É stato accertato che il cane in quei giorni non è entrato in contatto con altri animali né con persone infette e per questo motivo i ricercatori ritengono che si tratti di “una vera malattia del cane e non una semplice presenza del virus dovuta al contatto stretto con gli umani o alla trasmissione per via aerea”.
Alla luce di questo episodio i ricercatori concludono che, in caso di persone positive al vaiolo delle scimmie, gli animali domestici andrebbero preventivamente isolati.
Gli animali domestici possono essere vettori di contagio?
L’episodio sarà attenzionato e monitorato e sicuramente merita maggiori approfondimenti, ma per il momento gli esperti escludono che gli animali domestici possano essere vettori di contagio del vaiolo delle scimmie.
“Nei paesi endemici – osservano i ricercatori – gli animali selvatici come roditori e primati sono portatori del virus. Tuttavia la trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie in cani della prateria è stata descritta negli Stati Uniti e nei primati in cattività in Europa che sono stati in contatto con animali infetti importati. Un’infezione negli animali domestici, come cani e gatti, non era mai stata segnalata”. L’attenzione sulla vicenda è massima poiché potrebbe essere il primo caso di contagio del vaiolo delle scimmie dall’uomo ai cani.